“Giusy Lauriola. Prendiamo il sentiero paludoso per arrivare alle nuvole” è il titolo della personale, curata da Federica Di Stefano, che sarà inaugurata con una conferenza stampa e una preview ad inviti mercoledì 2 marzo nella Galleria Umberto Mastroianni, nei Musei di San Salvatore in Lauro a Roma (piazza San Salvatore in Lauro, 15) e sarà aperta al pubblico fino al 31 marzo (dal martedì al sabato, dalle 10 alle 13.00, e dalle 16.00 alle 19.00). L’ingresso è gratuito.
“Conosco Giusy Lauriola dal 2008, quando partecipò con la personale Extra-urbane al ciclo di mostre “Nel segno delle donne”, nella Galleria 196 che allora dirigevo – racconta Federica Di Stefano –. Negli anni l’ho vista crescere ed evolversi con una rapidità rara, aggiungendo e sottraendo elementi e tecniche nei suoi lavori in maniera incessante, sempre alla ricerca di nuovi stimoli e di nuovi traguardi. L’ho vista tenace e testarda percorrere il sentiero, non sempre facile, per arrivare alle nuvole, possiamo dire parafrasando il titolo di questa sua bellissima mostra. Ed è qui che il nostro sguardo si perde nei colori resi ancora più brillanti dalla resina che fluidamente e anarchicamente riveste le superfici. Ed è qui che la nostra mente va indietro con la memoria a ricordare fatti e sensazioni che aveva dimenticato o, al contrario, va avanti immaginando che ciò che sta guardando possa essere lo scenario del suo futuro. Perché l’opera di Giusy si muove in uno spazio a-temporale e indefinito che pone l’uomo, che ha voglia di guardarsi dentro, davanti al proprio passato, al proprio presente e perché no, al proprio possibile futuro, svolgendo così perfettamente uno dei compiti precipui dell’arte contemporanea”.
In mostra ci saranno 17 opere realizzate in smalto, acrilico, bitume e resina su tela, e due installazioni in tessuto resinato. Nuove forme dai confini indefiniti, proprio come le nuvole. “Nell’orizzonte creativo di Giusy Lauriola – scrive nel catalogo la storica dell’arte e giornalista Manuela De Leonardis – le nuvole indirizzano lo sguardo dell’osservatore verso ulteriori contaminazioni. Pittura e installazione, in “Prendiamo il sentiero paludoso per arrivare alle nuvole”, seguono un iter introspettivo che nasce dall’evocazione di un haiku. L’essenza stessa del lavoro di Lauriola è condensata in questa frase metaforica che allude alle difficoltà di un percorso non battuto, e alla meta finale rappresentata dal distacco. La pittura in sé, per l’artista, è sempre un momento meditativo che la pone al cospetto della parte più profonda dell’Io”.
Giusy Lauriola è un’artista visiva nata a Roma, dove vive e lavora. Nell’ambito del SyArt Sorrento International Festival le è stato conferito il “Premio Arbiter Fata Verde 2021” per l’interessante e pregevole ricerca artistica. A novembre 2021 ha partecipato alla prima Fiera d’arte contemporanea a Roma “Arte in Nuvola”. Ha ricevuto, inoltre, la menzione speciale, Honarable Mention, dal Circle Foundation for the Arts 2020, è stata finalista al Premio Lupa 2020 e al Premio Celeste 2007 e, nel 2015, è stata vincitrice del concorso Museo Pier Maria Rossi. I suoi lavori si trovano al Copelouzos Family Art Museum di Atene, nell’Art Collection di Sanpaolo Invest di Roma e in altre collezioni private internazionali. È presente nell’edizione 2020 dell’Atlante dell’Arte Contemporanea De Agostini, la rassegna più completa di artisti italiani dal 1950 ad oggi.
Tra le opere in mostra nella Galleria Umberto Mastroianni ci sarà anche “Il vento ci porterà oltre”, “No limit”, “Immersi in un rosso torpore”, “Volando tra le nuvole” e “La senti questa musica lontana?”. “Visitare una mostra personale – scrive nel catalogo Carlo Ercoli, web marketing culturale, art manager, critico d’arte, storico d’arte – può regalarci il dono di compiere un itinerario nella sensibilità dell’artista che vi espone; sensazioni ed emozioni attraverso il segno e il colore vengono distillate sulle tele aprendoci lo sguardo verso altri mondi e prospettive. I lavori qui esposti si presentano, a chi li osserva, come paesaggi metafisici grondanti materia pittorica, spiritualità e sentimento incentrati su una partizione cromatica che ricordano certamente degli orizzonti; su questi emergono flashback improvvisi di figure umane come fossero apparizioni provenienti dalle lontane lande dell’inconscio e vivificate da un segno memore dell’automatismo psichico nell’accezione del pensiero libero dal controllo della ragione. Il processo che ha portato a tale risultato, in equilibrio mirabile tra astrazione e figurazione, ha un’origine lontana che affonda le proprie radici nel reale e nelle sue dinamiche sociali”.
La resina è una costante nella produzione di Lauriola che negli anni ha elaborato una tecnica incentrata sul rapporto cromatico e strutturale tra materia liquida, pigmenti e tratto segnico. “L’immediatezza del gesto s’imbriglia nella densità delle resine, polimeri termoindurenti che prendono parte al processo artistico nel ruolo di testimoni attivi, custodi essi stessi della memoria dell’azione – prosegue Manuela De Leonardis –. Quasi un ossimoro: lento e veloce, è così che si anima il processo con la stratificazione ed il passaggio della resina dallo stato liquido a quello solido. Al contempo spettatrice e protagonista della magia della creazione, Giusy Lauriola – la cui padronanza della tecnica nasce da una pratica costante, quotidiana – si adegua a dei tempi che sono rallentati e immediati nel trasformare l’istante in eternità. Nel suo lavoro è presente anche l’imprevedibilità della mutabilità della forma – accidentale, improvvisa- che diventa essa stessa presenza attiva sul supporto bidimensionale. Nascono, così, nuove forme dai confini indefiniti, proprio come le nuvole”.
“Lo spettatore davanti alle opere di Lauriola – aggiunge Carlo Ercoli – è soggetto a una stimolazione sinestetica in cui un ruolo di primo piano lo svolge la palette di colori usata. Le cromie dai toni tenui che talvolta acquistano più forza avvolgono la sensibilità del fruitore della visione il quale sente di sottofondo suoni non udibili dall’orecchio. La conseguenza è un immediato senso di armonia e calma nel quale i soggetti presenti sulle tele con il loro linguaggio analogico stimolano un processo cognitivo interno alla dimensione rappresentata”.
La mostra è organizzata da “Il Cigno GG Edizioni” che realizza anche il catalogo. “Advisor legale e patrocinatore dell’evento è Fantozzi & Associati – sottolinea la curatrice della mostra -, uno degli studi tributari più prestigiosi e rinomati che ormai da diversi anni ha inserito la tax art advisory fra le proprie practice. La law firm sta sviluppando la propria attività nel mondo dell’arte come consulente di tutti gli operatori del settore: galleristi, collezionisti e società che organizzano mostre ed eventi. Si sono occupati in particolare di questo evento il socio Francesco Giuliani e l’associata Valentina Guzzanti, che hanno curato gli aspetti legali e le relazioni con gli sponsor, lavorando ai relativi contratti. Tra le società che hanno voluto essere partner della mostra ci sono: Fineco, banca diretta multicanale indipendente con oltre un milione di clienti e la piattaforma più usata in Italia per investire sui principali mercati mondiali; Kapusons, web agency che si occupa di sviluppo software, web strategy, accessibilità e usabilità, big data analysis e consulenza in comunicazione; Profima, società di consulenza per lo sviluppo che affianca le Piccole e medie imprese e la Pubblica amministrazione nella scelta delle strategie necessarie all’evoluzione del business; Revobyte, system integrator italiano specializzato nel settore ICT e in quello Logistico”.