Gli Alephant presentano l’EP “Zarautz”

L’aleph è la prima lettera dell’alfabeto ebraico ed è associata al concetto di origine, nascita e creazione. Alephant è un progetto dei fratelli Enrico Palumbo e Pierandrea Palumbo e nasce con l’idea di creare una musica diretta, essenziale, ma curata e arricchita da un’attenta ricerca sui suoni e sui contenuti.

Nel 2019 gli Alephant pubblicano il primo album WHOLE, scritto a distanza fra California e Francia, prodotto da Lab10 studio e distribuito da Libellula. Durante la pausa forzata della pandemia, gli Alephant compongono cinque brani inediti in collaborazione con il Lab10 studio, che vengono rilasciati nell’EP Zarautz il 15 settembre 2023.

Zarautz è una collezione di immagini, momenti e sentimenti, un insieme di storie raccontate con sonorità d’oltreoceano che mischiano dall’indie al surf rock, l’alternative al synth pop.

ZARAUTZ 

Il nuovo album degli Alephant nasce durante un surf trip nei Paesi Baschi. Dieci giorni on the road in un van con il minimo indispensabile, due tavole da surf e poco altro. Enrico e Pier viaggiano sulla costa alla ricerca di onde, dormendo nei posti più improbabili, scoprendo parchi bellissimi, svegliandosi guardando l’oceano. Attraversano Bilbao, San Sebastián, Hossegor e, infine, Zarautz, che darà il nome all’EP.

Zarautz è l’emblema di quel viaggio, il ricordo delle onde, del surf, dell’oceano che ti insegna la pazienza e il rispetto per gli eventi, ad aspettare il tuo momento e a coglierlo. È il raccolto di una lunga semina di vissuti ed emozioni, è una collezione di immagini, momenti e sentimenti, un insieme di storie raccontate con sonorità d’oltreoceano che mischiano l’indie al surf rock, l’alternative al synth pop, alternando ritornelli orecchiabili a intermezzi dal sapore sperimentale.

La registrazione dell’EP avviene in diverse riprese, diretta dai produttori artistici Andrea De Carlo e Filippo Cornaglia del Lab10 studio a Torino, con la collaborazione di Marco Ferro alla batteria. La produzione arricchisce la scrittura dei brani e ne finalizza la struttura e la sonorità, giocando tra il vecchio e il nuovo, tra l’analogico e il digitale, mischiando drum machines e chitarre elettriche, synth analogici, chitarre stoppate e nastri magnetici.
Il risultato è un EP originale, moderno, immediato, ma ricco di contenuti e livelli di approfondimento.

ASCOLTA L’EP SU SPOTIFY

Articolo precedenteThe Wound & The Fury, primo singolo di Bellujno. Online anche il video
Articolo successivoTeatro Tor Bella Monaca di Roma, gli spettacoli in scena dal 23 al 29 ottobre