Gli ISIA – Istituti Superiori per le Industrie Artistiche partecipano alla 17. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, all’interno dell’esposizione COMUNITÀ RESILIENTI, presso il Padiglione Italia dal 22 maggio al 21 novembre 2021.
Dal 22 maggio al 21 novembre 2021, nell’ambito della 17. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, il Padiglione Italia ospita la mostra Comunità Resilienti, a cura di Alessandro Melis e promossa dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
L’esposizione si fonda sulla ferma convinzione che l’architettura debba contribuire in modo concreto al miglioramento della qualità della vita, fornendo adeguate risposte agli epocali mutamenti ambientali e sociali in atto. Principale obiettivo sarà quello di far riflettere sui meccanismi di resilienza delle comunità, prioritaria chiave di lettura per il recupero di una nuova forma di interazione tra spazio urbano e territorio produttivo, all’insegna dell’interdisciplinarietà delle competenze e delle logiche evolutive non deterministiche, centrali nei momenti di transizione.
Gli ISIA – Istituti Superiori per le Industrie Artistiche partecipano all’evento espositivo nella sezione DESIGN(ING): Dal cucchiaio alla città (presentata da Paolo di Nardo e Francesca Tosi) con il video GLI ISIA E IL DESIGN DEL FUTURO, promosso dalla Conferenza Nazionale dei Presidenti e Direttori ISIA, e prodotto da ISIA Faenza con la regia di Andrea Pedna.
Istituzioni del MUR – Ministero dell’Università e della Ricerca – Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, gli ISIA si fondano sulla centralità della ricerca e della sperimentazione e sono le prime Istituzioni pubbliche in Italia a rilasciare titoli di valore universitario per la formazione nelle più varie declinazioni del Design. Fortemente radicati nel territorio e interpreti del genius loci, gli ISIA sono stati istituiti all’inizio degli anni Settanta grazie al contributo di importanti personalità della cultura italiana come Giulio Carlo Argan e Bruno Munari dopo una prima fondazione a Monza nel 1922 come Università delle Arti Decorative.
Cinque Istituti con esperienze autonome nella didattica del Design, ma legati dalla stessa origine e filosofia formativa che hanno sede a Faenza, Firenze, Pescara, Roma e Urbino. Un’esperienza di eccellenza che negli ultimi cinquant’anni ha marcato significativamente il panorama della professione e della “cultura del progetto”, un sistema molto noto fra gli addetti ai lavori, che ha saputo nel tempo tenere fede a una vocazione di serietà e di impegno nella formazione dei progettisti del futuro con una didattica sperimentale e laboratoriale, fondata su una visione multidisciplinare e trasversale del Design.
Forte selezione all’ingresso, corpo docente costituito da professionisti del settore, stretto collegamento con le realtà produttive, interdisciplinarità, sperimentazione e ricerca sono le caratteristiche salienti degli ISIA che oggi propongono un’offerta formativa articolata sul sistema universitario 3+2, rilasciando Diplomi Accademici equipollenti ai Diplomi di Laurea di primo e secondo livello in Design.
In questi anni gli ISIA hanno operato con successo in settori strategici per favorire lo sviluppo e l’innovazione di prodotti, processi e servizi, ponendo particolare attenzione ad alcune criticità, prima fra tutte la necessità di tutela dell’ambiente e delle risorse naturali e la sostenibilità come modello di sviluppo: un ottimo esempio di come la didattica learning by doing possa costituire la soluzione vincente per una offerta formativa che sappia anticipare i bisogni della società, come modello di una progettazione etica per un mondo eco-sostenibile, in un’ottica di sviluppo armonico.
Giovanna Cassese, Presidente della Conferenza Nazionale dei Presidenti e Direttori ISIA dichiara: “È altamente simbolica la partecipazione degli ISIA alla Biennale di Venezia, poiché la sfida epocale oggi è quella di credere nel valore della formazione e in un new Bauhaus, ritrovare la sintonia e il nesso fondativo tra formazione e sistema del contemporaneo, nonché una più feconda e continuativa collaborazione tra gli ISIA e il Ministero della Cultura, poiché è affidata proprio ai creativi e ai designer del futuro la visione e la progettazione di un mondo nuovo ed eco-friendly”.