Hannah di Andrea Pallaoro dal Festival di Venezia a Rovereto – La rassegna di anteprime cinematografiche e incontri con gli autori “Cinema presente” promossa dal Centro Servizi Culturali S. Chiara avrà venerdì 2 febbraio un ospite speciale che, per l’occasione, torna in Trentino dagli Stati Uniti: il regista Andrea Pallaoro. L’evento, in programma all’Auditorium Fausto Melotti di Rovereto, si aprirà alle 18.30 con una conversazione moderata dal curatore della rassegna, Sergio Fant, e proseguirà alle 21.00 con l’anteprima in regione di «Hannah», il secondo lungometraggio realizzato dal regista trentino, presentato in concorso all’ultima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Dopo il successo internazionale colto al suo debutto con Medeas, visto anche a Trento nell’ambito di Trento Film Festival, Andrea Pallaoro dirige in «Hannah» una straordinaria Charlotte Rampling in una performance coraggiosa e magistrale, che a Venezia è valsa alla grande attrice britannica la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile.
La routine a cui la protagonista del film, Hannah, cerca disperatamente di aggrapparsi, tra lavoro, corsi di teatro e piscina, va in pezzi all’indomani dell’arresto del marito. Perché è stato incarcerato? Perché la donna si nasconde dai vicini? Perché suo figlio non vuole avere niente a che fare con lei e le impedisce di vedere il nipote? Gli indizi per rispondere a questi dilemmi sono lì, nascosti nei silenzi e disseminati tra le pieghe di un dolore inespresso, ma le risposte sono in realtà del tutto marginali. Al centro di ogni scena c’è Hannah: il suo mondo interiore esplorato senza giudizi morali, un crollo che traspare con inquietante compostezza dai gesti, dagli sguardi, dai brevi momenti di cedimento.
«Hannah – spiega il regista – esplora il tormento interiore di una donna intrappolata dalle proprie scelte di vita, paralizzata da insicurezze e dipendenze, dal suo stesso senso di lealtà e devozione. La disperazione di Hannah mi tocca profondamente, forse perché sono consapevole di quanto il mondo possa essere spietato nei suoi confronti, o forse perché in lei riconosco alcune parti di me stesso. Ciò che so per certo è che con questo film ho voluto sentirmi vicino a lei, tenerle la mano, incoraggiarla, rassicurarla. Più di ogni altra cosa ho voluto che il mondo la vedesse, percepisse il suo dolore e che assistesse al suo sforzo di ridefinirsi e riconoscersi, da sola, prima di scomparire. Il film nasce dalla convinzione che l’osservazione intima di un singolo personaggio, o persino di un singolo stato d’animo, possa riflettere la nostra condizione di essere umani e permettere a chiunque di “specchiarsi” nel personaggio e nella storia. È questa la catarsi a cui aspiro: dare allo spettatore l’opportunità di riconoscersi, e magari di capire qualcosa in più di sé stesso.»
Nato a Trento nel 1982, Andrea Pallaoro vive e lavora tra Los Angeles e New York. Dopo un master in regia al California Institute of the Arts e una laurea all’Hampshire College, debutta con il cortometraggio Wunderkammer, presentato in concorso al Sundance nel 2009 e in oltre altri 50 festival. Nel 2013 firma il suo primo lungometraggio Medeas, che partecipa al Concorso Orizzonti del festival di Venezia e ottiene importanti riconoscimenti internazionali. Hannah, selezionato in Concorso alla 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, è il suo secondo lungometraggio, e il primo capitolo di una trilogia incentrata su protagoniste femminili.
Hannah uscirà nelle sale il 15 febbraio distribuito da I Wonder Pictures. Quella prevista il 2 febbraio a Rovereto nell’ambito della rassegna “Cinema presente” sarà la prima di una serie di proiezioni speciali che porteranno il regista a presentare il film in tutta Italia.