Harrogate di Al Smith con la regia Stefano Patti a Trend – PRIMA NAZIONALE – dal 30 novembre al 3 dicembre – Debutta a Roma e per la prima volta in Italia Harrogate di Al Smith con la regia di Stefano Patti, interpretato da Marco Quaglia e Alice Spisa. “Harrogate” è un testo che affronta il delicato tema di come ci nascondiamo dietro ad una maschera, di come recitiamo sempre una versione diversa di noi stessi a seconda di chi abbiamo davanti e di come proiettiamo sugli altri variazioni di persone che vorremo vedere pur di accettare chi abbiamo di fronte. È un trittico sull’ossessione, la repressione e la lussuria e ci racconta di un uomo, un padre, un marito, che nel corso di un pomeriggio si troverà a confrontarsi con tre donne, tre rappresentazioni carnali della parte più intima e oscura di sé stesso e ad affrontare le sue ossessioni pur di difendere la propria famiglia. Lo spettacolo inglese ha debuttato l’11 settembre 2015 all’interno dell’High Tide Theatre Festival.
HARROGATE di Al Smith
con Marco Quaglia e Alice Spisa
regia Stefano Patti
traduzione Alice Spisa
luci Paride Donatelli
scene Daniela Patti
musiche originali Virginia Quaranta
aiuto regia Cristiano Demurtas
assistente volontario Mattia Sonnino
Argot Produzioni in collaborazione con 369gradi
Prezzi: Posto Unico € 10,00
Orari: tutte le sere alle ore 21,00
dal 30 novembre al 3 dicembre h 21
Teatro Belli
Piazza di Sant’Apollonia, 11 (00153 Roma)
Biglietteria:+39 06 589 4875
http://www.teatrobelli.it/index.php?page=inscena&idc=707
Al Smith è uno scrittore inglese. Tra i suoi lavori per il teatro ci sono Harrogate (High Tide Festival / Royal Court Theatre), Diary of a Madman (Traverse Theatre/Gate Theatre) The Austronaut Wives Club (Soho Teatre), Radio (Underbelly / 59E59) and Enola (Underbelly).
Per la television ha fatto parte del team di scrittori di Holby City e EasEnders. Per BBC Radio ha realizzato The Postman of Good Hope, Life in the Freezer, Everyday Time Machines, Dangerous Vision: Culture and Life Lines. Ha vinto un BFI/Wellcome Trust Screenwriting Prize per la sua sceneggiatura HalfLife, e un BBC Radio Award per la serie Life Lines.
Stefano Patti
Si forma presso l’ACT Multimedia di Cinecittà per poi specializzarsi come attore presso l’Accademia di Arte Drammatica del Teatro Quirino di Roma, diretta da Alvaro Piccardi, con il quale porterà in scena “Pene d’amor perdute” di Shakespeare, “Elena” di Euripide. Lavora con Gigi Proietti in “Shakespeare Fest” e “Romeo e Gulietta” al Globe Theatre di Roma. Viene scelto da Antonio Latella per il ruolo di Ernest ne “L’importanza di essere Earnest” di O. Wilde. Dirige lo spettacolo “Echoes” (spettacolo in lingua italiana e inglese, presentato anche all’estero). Nel 2018 viene selezionato con il progetto “hamlet” come semifinalista per la Biennale College Teatro per registi Under30.
Marco Quaglia
Dopo essersi diplomato presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, Marco ha lavorato in numerose produzioni, teatrali, televisive, cinematografiche. Recentemente ha lavorato nella serie TV “Borgia” diretto da Tom Fontana e “Medici – Master of Florence”, diretto da Sergio Mimica-Gezzan. A teatro lavora con Alessandro Averone in “Aspettando Godot” di Beckett, “Il piacere dell’onestà” di Pirandello, “Zio Ivan” (adattamento dallo Zio Vanja di Cechov) per la regia di Alice Spisa, con la regia di Stefano Patti è protagonista in “Echoes” e “hamlet” (presentato alla Biennale di Venezia).
Alice Spisa
Alice Spisa debutta in teatro a 18 anni accanto a Maria Paiato. Studia poi a Londra con Giles Foreman e Liana Nyquist, e nel 2012 si diploma presso la Scuola del Teatro Stabile di Torino. L’anno successivo vince il Premio UBU come Nuova Attrice Under 30 per “Lo stupro di Lucrezia”, diretto da Valter Malosti. Interpreta i testi a due “L’abito della sposa” e “Qualcosa rimane”, rispettivamente a fianco di Pino Strabioli e Monica Guerritore. Con la regia di Roberto Guicciardini, è la protagonista di “L’Ombra di Antigone”. Fra gli spettacoli degli ultimi anni: “L’Esposizione Universale”, “Tribes”, “Cymbeline”, “Chiudi gli occhi”, “Camille Claudel”, “Furore”, “Io ci sono”, “Heartbreak Hotel”, “Bedbound”, “Ovid Hotel”, “Zio Ivan” e il monologo “Kamyon”, in versione italiana e francese, del teatro belga KVS. Al cinema, è apparsa in “La luna su Torino” di D. Ferrario e “L’abbandono” di U. Frosi. È anche autrice di numerose traduzioni e adattamenti per il teatro.