Haydn e la musica dei lumi nel concerto dell’Accademia Bizantina – Palazzo Mauro de Andrè, lunedì 12 giugno ore 21
Se nell’immaginario corrente è difficile associare la figura di Franz Joseph Haydn all’idea di rivoluzione, Ravenna Festival si assume il compito di restituire nuova luce all’impeto innovatore che invece caratterizzò tutto il suo agire. Ed è alla sua opera che è dedicato il concerto di lunedì 12 giugno (ore 21 al Pala de Andrè): Accademia Bizantina diretta da Ottavio Dantone con il violoncello di Giovanni Sollima. Dunque, da una parte, uno degli ensemble specializzati nel repertorio barocco e settecentesco più apprezzati a livello internazionale e, dall’altra, una delle figure più singolari e straordinarie di “virtuoso” militante, capace di muoversi a proprio agio tra le falangi dei 100cellos come nel repertorio più severo.
L’ampia cupola del Pala de André risuonerà quindi delle musiche di colui che i manuali storico musicali indicano con la rassicurante, e un poco polverosa, definizione di “padre della sinfonia”, o anche “della sonata”, identificandolo in ogni caso con il “classico” per eccellenza, anzi il più irrimediabilmente classico della triade Haydn-Mozart-Beethoven (ché agli altri due ogni definizione sembra comunque sempre andar stretta…). E dimenticando appunto la carica innovativa del suo linguaggio musicale, ma anche del suo essere musicista: capace di imprimere straordinaria efficacia a strutture formali che rimarranno per secoli ineludibili e, al tempo stesso, di conquistarsi quell’indipendenza e dignità di “creatore” che nessun altro musicista prima di lui era riuscito ad assicurarsi. Dando così sostanza musicale a quella che fu l’Età dei Lumi: sostanza dialettica e pregnanza comunicativa, rinuncia all’artificio barocco e dipanarsi narrativo della forma.
A quella particolare temperie, sociale e artistica, appartengono le pagine scelte per il pubblico del Festival nell’amplissimo catalogo haydniano: la Sinfonia in sol maggiore Hob. 81 e la Sinfonia in re minore Hob. 80 (che Accademia Bizantina ha inciso per Decca, conquistando lo scorso anno il Diapason d’Or) a incorniciare il Concerto per violoncello in re maggiore Hob. VIIb: 2.
Tre opere composte tra il 1783 e il 1784, quando il compositore ancora soggiornava a Eisenstadt, Kappelmeister alla corte di Nicolaus Esterházy, e dunque commisurate nelle parti strumentali all’organico di quella valorosissima orchestra di corte che gli servì da prezioso banco di sperimentazione per le sinfonie che negli anni successivi avrebbe composto per il nuovo pubblico delle sale da concerto di Londra e Parigi. Del resto, il contratto che lo legava a quella corte non gli precludeva la possibilità di accettare commissioni esterne e soprattutto di pubblicare i suoi lavori con gli editori europei: quindi, di scrivere pensando “in grande” e rivolgendosi al mercato internazionale. L’elaborazione tematica e contrappuntistica di quegli anni non perde comunque la leggerezza che gli è propria – restituita appieno dagli strumenti originali di Accademia Bizantina -, ma se la Sinfonia Hob. 80 segna l’ultimo suo affacciarsi alla temperie Sturm und Drang, quella successiva rivela un’inedita audacia nel tessuto armonico come in quello ritmico. La stessa audacia riservata al virtuosismo del violoncello solista nel Concerto in re maggiore (dedicato da Haydn all’eccellente Antonin Kraft, primo violoncello dell’orchestra degli Esterházy), che nelle mani di Giovanni Sollima svela tutte le sue più intime potenzialità.
Il concerto è reso possibile grazie al contributo di CNA Provinciale di Ravenna in collaborazione con Arco Lavori.
Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org
Biglietteria serale al Pala de André dalle ore 19: tel. 331 1795599
Biglietti: da 12 euro (ridotti 10) a 54 euro (ridotti 50)
‘I giovani al festival’: fino a 14 anni, 5 euro; da 14 a 18 anni e universitari, 50% tariffe ridotte.
Il servizio navetta gratuito per il Palazzo de Andrè, realizzato in collaborazione con Start Romagna e con il contributo di Tecno Allarmi Sistemi, percorrerà 2 volte la tratta Stazione – Palazzo M. De André, con partenza da Piazza Farini, alle ore 20.15 e 20.30. Al termine dello spettacolo due corse riporteranno gli spettatori al capolinea.
lunedì 12 giugno |Palazzo Mauro de André, ore 21
Rivoluzioni in musica – La nuova musica dei lumi
Accademia Bizantina
Ottavio Dantone direttore
Giovanni Sollima violoncello
Franz Joseph Haydn
Sinfonia n. 81 in sol maggiore Hob. I: 81
Sinfonia n. 80 in re minore Hob. I: 80
Concerto n. 2 per violoncello e orchestra in re maggiore Hob. VIIb: 2
È il 1779, Haydn è ancora in forze alla corte degli Esterházy, ma il suo nuovo contratto, nero su bianco, gli consente di accettare commissioni esterne e soprattutto di pubblicare i suoi lavori con gli editori europei: quindi, di scrivere pensando “in grande” e rivolgendosi al mercato internazionale. L’elaborazione tematica e contrappuntistica di quegli anni non perde comunque la leggerezza che gli è propria – restituita appieno dagli strumenti originali di Accademia Bizantina –, ma se la Sinfonia n. 80 segna l’ultimo suo affacciarsi alla temperie Sturm und Drang, quella successiva rivela un’inedita audacia nel tessuto armonico come in quello ritmico. La stessa audacia riservata al violoncello solista nel Concerto in re maggiore, che nelle mani di Giovanni Sollima svela tutte le sue più intime potenzialità.