In uscita il 20 ottobre, questo disco dal titolo impegnativo rappresenta, in qualche modo, un sunto –talvolta doloroso- dei recenti avvenimenti che hanno caratterizzato la vita del chitarrista napoletano ma anche del periodo che tutti noi abbiamo vissuto. L’alienazione schizoide e la ferita della perdita, i mutamenti repentini intorno a noi e una sorta di sindrome del sopravvissuto hanno preso corpo in questo nuovo cd accanto a dei pezzi composti in periodi antecedenti.
Abbiamo chiesto a Fabrizio Fedele di raccontarci qualcosa in più di “Hebephrenic Hibakusha”.
Come nasce il progetto di Hebephrenic Hibakusha?
Avevo già composto buona parte degli arrangiamenti, mancavano un paio di pezzi. Immerso come ero tra alcune produzioni conto terzi e l’uscita del mio ultimo romanzo (“Memorie di una macchia di sangue”, Coppola editore uscito il 27 Gennaio scorso, ndr ) avevo accantonato il cd. A novembre scorso ho partecipato alla XXIII edizione di Teatru Unplugged, a Valletta dove ho fatto degli scatti che sono diventati front & back covers del disco. Rientrato a Napoli purtroppo ho perso papà, improvvisamente. E quel dolore l’ho tramutato nelle ultime 2 tracce del disco: “My Father” e” In My Family”. Questa è tutta la genesi del mio nuovo nato.
Qual è stato l’impatto della pandemia sulla tua vita e sulla tua musica? Che cosa è cambiato – se è cambiato – da allora ad oggi?
A parte la limitazione imposta da questo stato-canaglia e i vari ricatti che mi hanno costretto a rifiutare alcuni ingaggi importanti, la pandemia è stata solo un errore di percorso involontario che, personalmente, non ha portato nulla di buono se non tanta musica e nuove storie. Credo non dovremmo dare più importanza a quell’assurdo periodo storico: da dimenticare semplicemente non parlandone più.
Progetti futuri: musica o libri?
Sono appena rientrato da un lunghissimo tour di quasi 40 giorni in cui ho riequilibrato tutti i miei chakra, come direi se fossi un buddhista. Tanta musica, festival, club e persone meravigliose che hanno reso questo mese e mezzo memorabile. A breve tornerò a Malta per un’intervista con TVM, in prima serata nazionale, per presentare “Hebephrenic Hibakusha”. Per quanto riguarda la letteratura, questo è senza dubbio un periodo florido. Dopo “Memorie di una macchia di sangue”, ho appena chiuso 2 nuovissimi contratti con Marotta&Cafiero per una nuova novella che speriamo di presentare alla fiera del libro di Roma, l’8 dicembre. E poi sarò in un’antologia di 10 autori che vedrà la luce per la primavera del 2024. Un progetto di cui ancora non posso parlare ma a cui tengo molto.
Che fine hanno fatto le “5 improbabili storie vere” che hai scritto durante la pandemia?
Sono diventate 4 ed è diventato un libro che, al momento, è in fase di valutazione. Per il momento c’è già troppa carne a cuocere. E se te lo dico io che di carne non ne mangio!
Dove sarà Nick Napoli (il personaggio che torna in tutte le tue opere letterarie) ora?
Al momento è bloccato qui fino a fine mese. Deve risolvere alcune piccole questioni che lo tengono sveglio la notte. Ma, definite quelle, sarà finalmente libero e leggero e in partenza per un piccolo, nuovissimo tour. Per il periodo natalizio ho programmato, poi, una piccola uscita di un brano nuovo con tanto di videoclip, dedicata al più grande comico di tutti i tempi: il Principe De Curtis. Con me ci sarà sempre Alessandro Crescenzo, che per me è una sorta di alter ego-pianista, e con il quale è sempre una immensa gioia collaborare, vista la sua innata sensibilità e gusto artistico. E un piccolo cameo di Pino Ciccarelli. Il titolo sarà: “The Only Prince I Ever Loved”.