Nell’ambito delle celebrazioni dedicate a Pier Paolo Pasolini, il 5 marzo 2022, giorno in cui il poeta avrebbe compiuto 100 anni, Abraxa Teatro, grazie al sostegno dei fondi cultura del Municipio Roma XII per i “100 anni di Pasolini” al Teatro Porta Portese vuole far conoscere e narrare il passato dell’artista, in teatro per ricreare in forma spettacolare un contesto dove far riapparire tutta l’attualità dell’intellettuale e l’importanza del suo pensiero nella vita sociale artistica contemporanea.
In scena verrà presentato con accesso ad ingresso libero ma con prenotazione obbligatoria, Who is me a cura di e con Lucia Bendia, con il violoncellista Simone Sitta, regia di Alessandro Guerra, uno spettacolo prodotto da MediArteCultura, Teatro Valmisa, Fattore K e Gruppo della Creta.
Più volte ripreso da Pier Paolo Pasolini e pubblicato solo postumo nel 1980 nella sua rivista “Nuovi Argomenti“, a cura di Enzo Siciliano, “Poeta delle Ceneri” è un’opera autobiografica mai del tutto completata. Questo testo venne probabilmente concepito da Pasolini come una presentazione di sé e del proprio lavoro ad un ipotetico intervistatore americano e proprio per questo il titolo pensato in origine doveva essere Who is me.
Il singolare spunto offrì a Pasolini l’occasione di ripensare e ripercorrere la sua vita presentandosi al nuovo pubblico americano che forse conosceva la sua attività da cineasta, ma che ignorava altri lavori dell’intellettuale italiano o episodi di cronaca o costume i quali, talvolta suo malgrado, lo riguardavano.
Nasce così un’opera in cui Pasolini ha occasione di raccontarsi secondo la sua prospettiva, il suo sentire e la sua poetica. Il risultato è un «poema bio-bibliografico» come lui stesso lo definisce. Ebbene proprio questa espressione delinea efficacemente i principali aspetti di questo testo dall’andamento episodico in cui biografia e letteratura si mescolano costantemente.
Sul finire, tuttavia, dopo aver parlato del suo passato, per Pasolini arriva il momento di parlare di attualità e, dopo aver trattato dei progetti futuri, questo “poema” non può che chiudersi con un’icastica dichiarazione di poetica, quasi un manifesto di una sensibilità che non era ancora stata del tutto espressa.
Sulla scena Lucia Bendia, volto noto in varie serie televisive, molto impegnata anche nel cinema d’autore, è accompagnata dal violoncello di Simone Sitta ed è diretta da Alessandro Guerra.
Lo spettacolo si annuncia come in un dipinto di Caravaggio, in un gioco di luci e di ombre all’interno di una stanza studio dove troviamo una scrivania vuota e un mucchio di giornali.
Dal fondo di questa stanza vediamo apparire l’ombra del poeta ormai dimenticato da
questo paese: è Pier Paolo Pasolini.
Una telecamera accesa inizia a riprendere lo scrittore intento a raccontare a sé stesso, come in una lezione o addirittura in un testamento, gli snodi della sua vita evocando i motivi delle sue scelte artistiche e del suo pensiero sul mondo. In questa intervista, rivolta anche a noi, Pasolini si racconta con violenza e dolore, mettendosi a nudo per permettere al pubblico almeno per una volta di guardare il mondo con occhi diversi, di “sbendarli” dalla loro cecità.
Un attacco aspro contro gli intellettuali del suo tempo colpevoli di non aver fatto abbastanza per mettere in evidenza la crisi d’identità profonda del paese.
Oggi in un momento storico in cui la riflessione intellettuale sarebbe indispensabile noi lo abbiamo dimenticato, lui il poeta che è stato una parte della nostra coscienza. Durante le sue parole un musicista porta la profondità del suono, quella che lui chiama “l’unica espressione alta e indefinibile come la realtà”: la musica. Un poeta, uno scrittore, un maestro, un intellettuale e anche un profeta. Pasolini è stato tutto questo e nel centenario della sua nascita è importante riportarlo a noi, ascoltarlo. In questo presente così amaro crediamo sia doveroso ricondurlo al presente, noi ne abbiamo veramente bisogno. Lui se lo merita.
Alla fine di questo viaggio attraverso l’uomo Pasolini, che si mette a nudo, è possibile rendere più chiare le motivazioni della scelta, della proposta di realizzare questo spettacolo da parte di Abraxa Teatro: la rappresentazione teatrale dell’opera autobiografica “Poeta delle Ceneri”, è un’opportunità straordinaria per far conoscere l’artista, le sue tante sfaccettature, i suoi rimpianti, le sue affermazioni, le sue problematiche perché quell’opera incarna e assolve proprio a questo scopo. Pasolini, infatti, vuole farsi conoscere da un pubblico, come quello americano, che non sapeva molto di lui, tramite l’artificio drammaturgico dell’intervista.
Il Teatro Porta Portese, che tra l’altro ha una sala dedicata da sempre a Pasolini, ospita nello stesso giorno anche una mostra fotografica sui luoghi del Municipio Roma XII frequentati da Pasolini, curata da Emiliano Bartolucci (con materiali prodotti nel 2000 dal padre Maurizio), dedicati alla celebrazione del grande scrittore. Anche questa mostra sarà visitabile gratuitamente durante la serata del 5 marzo.
Sabato 5 Marzo 2022
ore 20.45 (accoglienza dalle 20.15)
TEATRO PORTA PORTESE
Via Portuense, 102 Roma
Teatro Valmisa, Fattore K, Media Arte Cultura e Gruppo della Creta
Who is me
spettacolo a cura di Lucia Bendia
con Lucia Bendia e Simone Sitta
regia di Alessandro Guerra
Ingresso libero
Prenotazione obbligatoria abraxateatro@abraxa.it