“I Diavoli di San Lorenzo” di Fulvio Di Chiara
Una città, Torino, che fa parte del triangolo della magia bianca ma anche di quello della magia nera. Una strana chiesa, San Lorenzo, con otto diavoli che ti guardano dall’alto, creati dall’incrocio delle volte della cupola. Un prete fanatico, Don Zeno Ripoldi, con risoluzioni teologiche in odore di eresia.
Un’oscura associazione, La Confraternita della Carità, e i suoi discutibili adepti. È questa la misteriosa cornice dell’omicidio su cui il commissario Sanfilippo cercherà di fare luce, con l’aiuto dei suoi bizzarri amici Sandro e Vittorio.
La linea tra bene e male nel testo di Fulvio di Chiara è molto sottile. Il razionale si mescola con l’irrazionale, regalando elementi di realtà con spruzzate di misticismo.
È un testo senz’altro dalle tinte gialle, capace di presentare una serie di personaggi dall’identikit molto forte.
Tra i personaggi di spicco vi ritroviamo senz’altro, quello di Don Zeno Ripoldi. Per l’uomo di chiesa il bene e il male sono destinati a convivere insieme, poiché l’uno sembrerebbe aver bisogno dell’altro. Una visione di fatti unica, che lo porterà alla formazione della cosiddetta “confraternita della carità”.
Quest’ultima intende combattere la povertà, e gli incontri della confraternita aleggiano intorno ad una serie di misteri e domande.
Il romanzo prende il via proprio con il ritrovamento di don Ripoldi riverso senza vita nel suo studio. Da qui una serie di interrogativi e misteri, renderanno la comunità in cui si erge la confraternita una morsa stringente di possibili colpevoli. Il caso sarà affidato al commissario Sanfilippo.
A differenza di altri gialli, “i Diavoli di san Lorenzo”, affida le indagini non solo ad un uomo che indaga di professione, ma lascia il caso anche nelle mani di altri due uomini; Sandro e Vittorio, astuti amici di sempre del commissario. La loro è un’investigazione asciutta, mirata. Le menti di questi tre uomini si fondono insieme, in un gioco di luci ed ombre fuori dal comune.
Sullo sfondo una chiesa mistica, con in bella vista otto diavoli, frutto, secondo molti dell’illusione di chi guarda. Un paesaggio da forti tinte noir, dove la chiesa di San Lorenzo diviene uno scenario a metà tra sacro e profano.
Giorno dopo giorno, l’indagine prende forma, restituendo una storia ricca di colpi di scena, dove alla base di tutto, sembra esserci un movente consuetudinario: il dio denaro.
Un romanzo scritto con un linguaggio semplice, frutto di un’intuizione autoriale, di due penne, che fondendosi insieme danno vita a Fulvio Di Chiara, un autore che in carne ed ossa non c’è, ma che su carta è capace di regalare grandi capolavori.