Il corno portafortuna deve essere rosso e fatto a mano. Il corno rosso, è il simbolo scaramantico per eccellenza. La storia di questo portafortuna affonda le radici nella storia intrecciandosi e crescendo con essa.
Siamo in molti ad avere almeno un corno portafortuna attacato alle chiavi di casa, della macchina o della moto. C’è chi dice, non ci credo ma lo ho anche io, non si sa mai e chi, invece, lo cerca in determinate occasioni come un esame, un appuntamento galante o quando gioca la schedina.
Le prime notizie che si hanno su questo straordinario “oggetto” risalgono addirittura al 3500 a.C. A quell’epoca gli abitanti delle capanne usavano appenderne uno sull’uscio delle loro abitazioni.
Questa consuetudine non rappresentava, come si può pensare, un motivo scaramantico come lo intendiamo oggi ma, veniva identificato come simbolo di fertilità. Lo appendevano non solo sulle porte delle case ma anche su quelle dei ricoveri degli animali affinché si riproducessero garantendo così la sussistenza e la forza ai loro proprietari. In quest’ultimo caso, i corni, di varie dimensioni, venivano offerti alla dea Iside affinché la dea Madre assistesse gli animali nel momento del parto.
Anche Giove ha avuto il suo ruolo nella storia del corno. In base alla mitologia, invece, un corno fu donato da Giove alla sua nutrice. Si trattava di un corno che aveva il potere di esaudire i desideri della donna. Il colore rossi, invece, simboleggiava la vittoria. In India i raccolti venivano coperti con dei teli rossi, in Cina ed in Germania gli editi ed i sigilli imperiali erano di colore rosso a simboleggiare la fortuna e, ancora oggi, il rosso è considerato un colore scaramantico. Anche la forma ha la sua importanza: la punta deve essere rivolta verso l’alto anche se di poco.
Se dovete regalare un portafortuna optate per un cornetto rosso, possibilmente fatto a mano perché, solo così, il cornetto, avrà al suo interno la forza e tutto quello che ha di buono la persona che lo ha fatto.