Per la doppia celebrazione della Festa degli Innamorati – una ricorrenza popolare nota in Romania con il nome di Dragobete, festeggiata ogni anno il 24 febbraio – e della Festa della Primavera nota sotto il nome di Mărțișor, ricorrente ogni anno il 1° marzo, l’Accademia di Romania in Roma e il Museo Nazionale del Villaggio„Dimitrie Gusti” di Bucarest presenteranno on-line, sulla pagina de Facebook dell’Accademia di Romania in Roma:https://www.facebook.com/AccademiaDiRomania/, dei documentari sulle tradizioni e i costumi attinenti a queste due date significative nel calendario popolare romeno. Infatti, mercoledì 24 febbraio 2021, ore 15:00 (ore 16:00 in Romania), verrà presentato un filmato dedicato alla festa dell’amore „Dragobete”, mentre lunedì, 1° marzo 2021, ore 15:00, (ore 16:00 in Romania), avrà luogo la presentazione del film dedicato ai riti e costumi praticati in occasione dell’arrivo della primavera e alla celebrazione del „Mărțișor” in diversi paesi che hanno in comune questa festa della primavera.
„Chi è, poi, questo Dragobete che si contende il mese di febbraio con un santo meno noto a noi romeni, ma di grande notorietà nel mondo americano? Viene celebrato il 24 febbraio, data segnata nel calendario popolare come la Giornata degli Innamorati, ovvero “Testa di primavera”, con untermine utilizzato con doppio senso: quello di inizio della primavera, riferito alla cultura popolare legata ai ritmi della natura e quello che si rifà invece al calendario religioso cristiano che associa al giorno del 24 febbraio il primo e il secondo ritrovamento della testa di San Giovanni Battista. Il “Dragobete” è piuttosto radicato nella tradizione delle antiche divinità dell’amore: un uomo bello, affascinante e irresistibile, una specie di Hyperion con “una chioma lunga e nera» che si manifesta per tormentare i sogni degli innamorati all’inizio della primavera, quando la natura si risveglia, l’orso esce dalla tana alla ricerca della sua femmina, gli uccelli sono pronti a farsi il nido; e l’uomo doveva, a suo turno, condividere la gioia della vita rinata dall’oscurità e dalla sterilità invernale. Entità mitologica simile a Cupido, Dragobete si inserisce nella lunga schiera delle divinità pagane che popolano lo spazio balcanico e danubiano-pontico, dove veniva riverito come protettore degli animali, ma anche dell’amore di quelli che si incontrano e si fidanzano, così come gli uccelli «si fidanzano» in questo giorno. Nel giorno dedicato a Dragobete, nei villaggi romeni veniva praticata tutt’una serie di riti legati non solo all’amore e alla fertilità, ma anche alla guarigione e alla rinascita grazie al potere della natura e delle piante. Sicché veniva detto che chiunque partecipasse a questa celebrazione sarebbe stato protetto dalle malattie lungo l’anno, e soprattutto dalla febbre, e che il Dragobete aiutasse i contadini operosi ad avere un anno di raccolti abbondanti”.
Prof. assoc. dr. Paula Popoiu
DirettriceMuseo Nazionale del Villaggio„Dimitrie Gusti”
La tradizione del Mărțișor risale a tempi immemori, la sua origine essendo identificata al tempo degli antichi traci. Si tratta di un piccolo oggetto portafortuna legato a un doppio filo di cotone o di seta, bianco e rosso, intrecciato. La tradizione vuole che la persona che porta addosso il “mărțișor” sia protetta dai pericoli e stia sana e salva per tutto l’anno. Può essere indossato al polso, intorno al collo o sul risvolto del cappotto, facendosi vedere e apprezzare da tutti. Forse è meno noto, invece, il fatto che in alcune parti del paese questi “mărțișor” vengono regalati anche agli uomini. Uno dei più famosi messaggeri della primavera, il “mărțișor” sta a simboleggiare la rinascita, la purezza e l’amore. Lo sforzo e l’attenzione riposte nella sua creazione lo nobilitano e gli danno significato. Dal 2017, le pratiche culturali associate al 1° Marzo sono incluse nel Patrimonio mondiale UNESCO, grazie allo sforzo condiviso e alla collaborazione di una serie dei paesi: Romania, Bulgaria, Repubblica della Macedonia del Nord e Repubblica Moldova.