Il folk internazionale di Mitcho nel nuovo singolo “body in the pool”. L’intervista

  1. Ciao Mitcho, è da poco uscito il tuo nuovo singolo “Body in the pool”? Ci spieghi come nasce e cosa rappresenta il titolo?

“body in the pool” nasce all’inizio della scorsa estate. Stavo passando un periodo molto duro, emotivamente parlando e avevo raggiunto la consapevolezza che fosse necessario abbandonare una parte di me che non mi apparteneva più. Ho deciso quindi di provare a restituire questo distacco per immagini, spero di esserci riuscito.

  1. Cosa c’è stato prima di questo brano nel progetto “Mitcho”?

Il progetto è considerato come singolo ma ho sempre lavorato gomito a gomito con il mio amico e produttore, Lorenzo Martelli. Abbiamo scritto e prodotto un album tra il 2019 e il 2020, che ha visto la luce a maggio dell’anno scorso. Si intitola “Waysided”, ed è stata un po’ il mio certificato di nascita musicale.

  1. Quali sono state le principali influenze che hanno portato alla scrittura di questo brano?

In quel periodo, quando l’ho scritta, stavo costruendo un nuovo immaginario musicale che non volevo si riducesse soltanto alla musica. Adoro il cinema di Guadagnino e in quel periodo vedevo a ripetizione un suo remake di “A Bigger Splash”; da lì sono arrivato a fissare per ore il “Ritratto d’artista” di David Hockey a cui è ispirata la sceneggiatura dello stesso film. Come ultima influenza, per entrare nel tecnico della canzone, ho voluto prendere libera ispirazione dal mondo acustico di Post Malone.

  1. Cosa dobbiamo aspettarci dai prossimi mesi del progetto?

La canzone che avete ascoltato rientra in un progetto più grande. Ho ragionato molto sui rapporti sentimentali che viviamo giornalmente e ho provato a scrivere una canzone su ogni momento significativo, che spesso si rivela essere un ricordo più grande di quanto ci aspettassimo in partenza.

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