Il futuro del rap italiano ha un solo nome: The Luxe, e “Rocky & Jordan” è il suo nuovo singolo

Dopo gli esordi cinematografici nel film “Autumn Beat” per Amazon Prime Video ed il successo del suo primo singolo, “SOLO con pochi”, il giovanissimo e poliedrico artista milanese di origini malesi Marco Renna approda nei digital store con “Rocky & Jordan” (WhatSound/Ingrooves/Universal Music Italia), release che segna un’importante svolta nella sua carriera musicale e ne sancisce il debutto sotto lo pseudonimo The Luxe.

Anticipato da un iconico freestyle ricco di punchilines disarmanti, che tra liriche incisive e barre evocative evidenzia sensibilità – «mi hanno tolto dalla strada perciò ne vado fiero», onestà – «io non invento, ciò che dico è sincero», carisma «io sono più hip hop di quello che sta al top in Italia» e determinazione – «nuova corsa, neanche domenica sono in sosta» -, “Rocky & Jordan” traccia un profilo molto preciso del rapper classe 2009. Risoluto e aggressivo nonostante la giovane età, The Luxe irrompe nell’industria discografica con versi che infiammano il beat – «Marco, 14 anni, appena entrato nella gabbia, stende tutti i Mayweather, non serve che si riscalda» -, regalando un’anteprima rovente e vibrante del debut EP, la cui uscita è prevista nei prossimi mesi.

Una vera e propria rivoluzione nel rap game italiano, in cui The Luxe si distingue per l’approccio alle tematiche dei suoi testi, discostandosi dalle retoriche ormai consuete e conosciute della scena che propongono narrazioni copy-paste, molto spesso atipiche per la realtà nazionale, volte ad enfatizzare costantemente l’utilizzo di armi, droghe e di uno stile di vita al di sopra delle righe e della legge. Con la sua penna e la sua urgenza espressiva, l’artista punta invece a dare spazio ad argomenti realmente vicini e noti al pubblico dei giovanissimi, quello dei suoi coetanei: dagli affetti ai primi amori, passando per le amicizie vere e quelle di comodo, immergendosi a capofitto nelle paure legate all’inizio di un’imminente vita adulta, con la volontà di affermarsi in un mondo complesso, un mondo composto da quei “grandi” che ancora troppo spesso etichettano e giudicano le nuove generazioni, senza lasciar loro la possibilità di farsi ascoltare e mettendoli letteralmente all’angolo.

 

The Luxe rappresenta perfettamente non soltanto l’evoluzione della cultura Hip Hop made in Italy, ma incarna anche quella della seconda generazione di italiani afro-discendenti che sta guadagnando sempre più rilevanza nel mondo della musica e dello spettacolo. In lui, si uniscono in maniera armoniosa le arti, i suoni, le melodie e le tradizioni, creando un’esperienza audio-visiva incredibilmente suggestiva, unica ed unificante. Il suo talento e tutte le sue artistry, sono una boccata d’aria fresca, un’innovazione concreta nel firmamento musicale contemporaneo.

“Rocky & Jordan” è solo l’inizio di un viaggio straordinario e promettente che è pronto a riscrivere le regole del rap per portare una nuova visione e una nuova energia all’interno del genere. Con versi come «non è questione di flow ma è questione di grammatica» che tagliano profondamente il tessuto delle convenzioni, una vocalità istantaneamente riconoscibile ed una creatività e sensibilità che lasciano il segno, The Luxe è una fiamma incandescente in un panorama sempre più offuscato dall’ossessione per i trend e la ricerca di facili consensi.

Con questo pezzo, si apre un entusiasmante capitolo tutto da scrivere, pronto a conquistare cuori e menti. The Luxe è destinato a ridefinire il mercato italiano, rompendo le regole e portando ad un’inversione di rotta che ci fa riflettere sulla vera essenza del rap.

La sua voce fuori dal coro è qui per rimettere in discussione lo status quo e per dimostrare che la scena tricolore ha un futuro luminoso, in cui le note e l’anima dei suoi pezzi rappresenteranno la colonna sonora di una trasformazione che non può essere ignorata.

Press Office: Music & Media Press.

Articolo precedenteCowpunk! è l’album d’esordio dei MaveriX
Articolo successivoLucy è il singolo di debutto del progetto Varanasi