Classe 1995, ruàn nasce a Mercato San Severino, in provincia di Salerno. Nel 2018 il trasferimento a Torino coincide con i primi approcci alla scrittura di canzoni, ma è solo a partire dal 2020 che prende forma il progetto musicale “ruàn”, con lo scopo di dare una voce al proprio disagio.
Nel 2022 il progetto cresce, grazie alla collaborazione con Enrico Adduci (batteria) e Nicolò Fiore (basso).
Ad oggi sono stati rilasciati quattro singoli in grado di mettere in mostra l’ampio range di influenze del musicista: si va dal pop sperimentale di “magari stanotte” al cantautorato di “oh, euridice” e “serena”, passando per l’indie-rock (“bidimensionale”).
Le principali fonti di ispirazione musicale oscillano tra i primi album dei Coldplay, il cantautorato italiano moderno (Cesare Cremonini, Daniele Silvestri), fino ad includere l’indie-pop contemporaneo (Mac DeMarco, Current Joys) e l’indie-rock anni ’00 (Arctic Monkeys, The Strokes, Kings of Leon).
Riguardo a moti lunari ruàn racconta:
“è una delle prime canzoni che ho scritto. E’ una canzone che ho scritto mentre ero profondamente innamorato di una persona e cercavo di sfogare la frustrazione per la distanza che ancora sentivo tra di noi.
Il brano è un inno all’attitudine masochista che spesso ci fa innamorare di chi ci tratta con sufficienza, dedicandogli tutto quello a cui teniamo e che vorremmo condividere: una “dichiarazione di dipendenza” senza apparente via d’uscita.
Il sound del brano è orientato al garage rock, senza rinunciare a una vena melodica.