Il parto delle nuvole pesanti al BOtanique di Bologna

Il parto delle nuvole pesanti al BOtanique di Bologna – Mercoledì 20 giugno arriva al BOtanique, ai giardini universitari di via Filippo Re, IL PARTO DELLE NUVOLE PESANTI.

Il gruppo calabro-emiliano, sulle scene ormai dal lontano 1990, ha appena terminato i lavori di preproduzione del nuovo album, che sarà composto da una diecina di canzoni con forti testi sociali.

Nel frattempo, continuano i concerti del Magnagrecia – Ondacalabra Tour, con cui la band porta in giro per l’Italia i brani di “Magnagrecia”, l’ultimo album uscito nel 2010. Il disco segna un’ulteriore evoluzione della band dallo stile “etno-autorale” a quello “rock world music”. Le inedite timbriche elettro–acustiche, a cui si aggiungono i suoni delle bande musicali meditarrenee, degli archi mitteleuropei e dei tanti collaboratori, fanno del disco un esempio di musica collettiva. I testi, spesso cantati a più voci e in diverse lingue e dialetti, affrontano temi di attualità come lo spopolamento dei piccoli centri, la mafia, l’ambiente, il viaggio, il diritto alla terra, alla vita e alla morte e raccontano storie di paesi abbandonati, rovine, viaggiatori, poveri, profughi, emarginati, emigranti ed immigrati.

Nelle nuove date estive, il Parto presenterà in anteprima anche alcuni brani del nuovo album in arrivo, come “La nave dei veleni”, brano ispirato al libro di Carlo Lucarelli “Navi a perdere”.

Apertura cancelli: ore 19,30

Inizio concerto: ore 21,30.

Ingresso gratuito.

Per informazioni: 051 19980427 (Estragon Shop), www.estragon.it

BOtanique 3.0 è inserito nel cartellone di Bé – Bologna Estate 2012.

BIOGRAFIA

Nato a Bologna all’inizio degli anni ’90 dall’incontro di Salvatore De Siena con Amerigo Sirianni e Peppe Voltarelli, il Parto realizza ALISIFARE (Ragnu Stortu, 1994), il primo cd contenente brani come Raggia, una tarantellapunk pacifista e Sahara Consilina, una ironica e surreale polka, dedicata ai temi del viaggio e dell’emigrazione, che rappresentano una sorta di manifesto artistico del gruppo.
Nel 1996 si aggiunge Mimmo Crudo ed esce PRISTAFORA (Ragnu Stortu, 1996), album in cui la musica etnica e quella rock vengono miscelate in forme originali e il dialetto calabrese interagisce con l’italiano. Il successivo “4 BATTUTE DI POVERTA’” (Sony/Lilium, 1998) fa crescere il successo del gruppo, testimoniato dalla partecipazione al Premio Italiano Musica (PIM) come rivelazione dell’anno (1999) e al Premio Tenco (1998, 1999); dagli innumerevoli passaggi televisivi e radiofonici e dai tantissimi concerti in giro per l’Italia.

La maturità del gruppo giunge con il disco SULLE ALI DELLA MOSCA (Sony/LIlium, 2000), dove il rock si coniuga con la canzone d’autore. Nel 2001 il Parto delle Nuvole Pesanti realizza, con la Compagnia Kripton, lo spettacolo teatrale ROCCU U STORTU di Francesco Suriano e regia di Fulvio Cauteruccio. Le musiche originali del Parto vengono raccolte in un disco dall’omonimo titolo. Per questo lavoro, il Parto, nel 2002, ottiene il Premio Meeting delle Etichette Indipendenti (Mei) per la grande capacità di far dialogare le varie forme di arte.

Tanti in questo periodo gli omaggi ai padri della canzone italiana: quello a Modugno con L’avventura, a Tenco con Ognuno è libero, a Carosone con Tre numeri al lotto e Chella là, a Sergio Endrigo con La ballata dell’ex e L’Orlando.

Nel 2002 esce Attenzione all’estinzione, una trascinante ballata costruita su un testo che sviluppa il tema della salvaguardia dell’ambiente. Il singolo viene distribuito gratuitamente nelle scuole calabresi.

Nel 2003 il Parto riarrangia il famoso disco del cantautore bolognese, Claudio Lolli, HO VISTO ANCHE DEGLI ZINGARI FELICI, pubblicato nel ’76. Il nuovo disco, ricantato dallo stesso cantautore bolognese, esce in versione live e raccoglie grandi consensi di critica e di pubblico. La collaborazione con Lolli continua con FANGO, un’opera teatrale di Ernesto dello Jacono, dedicata alla catastrofe di Sarno del 1998. Nel frattempo la “carovana” del Parto inizia a varcare i confini nazionali. Il 2002 è in tour negli Stati Uniti e poi in Iraq dove conferma il suo impegno civile con un “Concerto della Pace”, tenuto a Bagdad a ridosso dello scoppio della guerra. Del viaggio in Iraq viene realizzato un film dal titolo SOTTO IL CIELO DIBAGHDAD diretto da Mario Balsamo e Stefano Scialotti. Il film viene presentato a Primo Piano del TG3 e distribuito con alcuni giornali. Del concerto di Baghdad viene prodotto anche il disco live IL CIELO SOPRABAGHDAD/L’ALTRA FACCIA DELLA GUERRA.

Al ritorno da Bagdad, il gruppo reinterpreta La guerra di Piero di Fabrizio De Andrè, che viene inserita nella compilation MAI PIU’ I CADAVERI DEI SOLDATI dedicata al grande cantautore. Nello stesso anno il Parto realizza anche un film dal titolo DOICHLANDA con la regia di Giuseppe Gagliardi (Premio Giuria Festival Cinema Torino 2003).

Nel 2004 esce “IL PARTO”. L’album segna una svolta artistica e un’esperienza originale nella musica italiana, che la critica definisce “etno-autorale”. Lo spirito e gli strumenti della tradizione mediterranea si fondono felicemente con testi di grande spessore letterario, miscelando forti radici musicali con grandi contenuti poetici. Il videoclip di Onda calabra si aggiudica il premio della giuria al Mei di Faenza come Migliore Videoclip d’Autore e il brano L’imperatore entra nella Compilation Mei 2004.

Il 2005 vede il Parto impegnato in una lunga tournée che lo porta in diversi paesi europei e a luglio in Bosnia, per partecipare alle manifestazioni del decimo anniversario dell’olocausto di Srebrenica. Qui dove gira un documentario dal titolo IL BUIO DI SREBRENICA diretto da Salvatore De Siena.

Nel 2006 entra nel Parto Mirco Menna, il nuovo vocalist, e la band approfitta di questo cambiamento per rivoluzionare l’intero progetto artistico. Nasce così “il caravanserraglio”, un laboratorio che lavora, non solo sulla musica, ma su progetti di ampio respiro artistico e culturale. Cresce anche l’impegno civile, soprattutto, contro la mafia. Il dvd IL CASO FORTUGNO, un’opera multimediale sull’omicidio del vicepresidente della Regione Calabria, con la colonna sonora del Parto,  è il primo saggio multimediale sulla ‘ndrangheta e contiene una banca dati ‘navigabile’ di oltre 1600 documenti.

Nel 2007 il Parto realizza il progetto artistico-culturale LA VALIGIA D’IDENTITÀ, un viaggio tra la Germania e l’Italia per proporre una riflessione sulle problematiche che accompagnano i fenomeni migratori. Il 2007 segna anche il ritorno del Parto sulla scena teatrale nella doppia veste di musicisti e attori con SLUM, che debutta al “Mittelfest” diretto da Moni Ovadia (ne usciranno un Dvd e un Cd). Le musiche del Parto fanno anche da colonna sonora al film L’abbuffata di Mimmo Calopresti.

Nel 2009 esce il nuovo film del Parto I COLORI DELL’ABBANDONO diretto da Paolo Taddei, che vince il “Festival Internazionale di Cinema Ambiente e Paesaggio.

Nel 2010 esce il nuovo disco MANAGRECIA, ricco di suoni ancestrali e futuristici insieme, prodotti con gli strumenti che più appartengono alla storia della band quali percussioni, fisarmonica, tamburelli, chitarre, mandolini, a cui si aggiungono quelli delle bande musicali mediterranee e degli archi mitteleuropei. Ospiti d’eccezione sono Roy Paci e Claudio Lolli nonché la violinista magiara Zita la vocalist iraniana Sepideh Raissadat e la Banda di Fiati di Delianuova.

2011: QUALUNQUEMENTE, il film di Antonio Albanese, ha come colonna sonora ONDA CALABRA, un brano del Parto che diventa subito un tormentone su tv, radio, internet (1.500.000 download) ed entra nella Top Ten di I-Tunes. Onda Calabra ottiene la nomination come migliore canzone al David di Donatello, il più prestigioso e ambito premio di cinema italiano.

La band: Salvatore De Siena, voce, chitarra, percussioni; Amerigo Sirianni, chitarra, mandolino, voce; Mimmo Crudo, basso, voce; Manuel Franco, batteria, percussioni; Antonio Rimedio, fisarmonica, tastiera, sax

Website: www.partonuvole.com

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