Il Teatro delle Condizioni Avverse è ancora Officina Culturale della Bassa Sabina promossa dalla Regione Lazio. Il Teatro delle Condizioni Avverse di Montopoli Sabina, in provincia di Rieti, è ancora Officina Culturale! L’Officina Culturale della Bassa Sabina è l’unica Officina di tutto il territorio laziale sempre riconfermata dalla Regione Lazio fin dal 2006, anno della prima edizione dell’Avviso pubblico dedicato a questo progetto di animazione culturale sui territori. Questo del 2014-2016 è il quarto biennio consecutivo che ci vediamo assegnato, con il grande onore di essere anche primi nella graduatoria delle proposte vincitrici.
L’Officina Culturale è un importante progetto della Regione Lazio che mira a creare stabilità nel processo di animazione culturale sui territori provinciali. Nello specifico l’Officina Culturale della Bassa Sabina propone una continuità culturale nel proprio territorio di pertinenza, partendo dal lavoro già svolto negli anni. Molteplici sono le attività rivolte ai giovani, alle realtà artistiche territoriali, alle Associazioni, agli Enti e ai Comuni. In tal modo il progetto, attraverso un lavoro quotidiano aperto allo scambio di professionalità ed esperienze, si pone come propulsore di attività culturali e sociali condivise.
Il progetto coinvolge più di venti Comuni della Provincia di Rieti. Comuni situati tutti nella zona della Bassa Sabina, molto differenti tra loro per storia, tradizioni e per densità di popolazione. L’idea di base è quella di creare nuovi stimoli, realizzando un contesto virtuoso che favorisca la presenza attiva dei giovani e dei cittadini alla democrazia partecipata, attraverso il linguaggio dell’arte.
Il Teatro delle Condizioni Avverse è un’associazione di promozione sociale affiliata all’ARCI. Promuove la ricerca e la realizzazione di un Teatro Necessario, radicato nella propria Comunità, capace di farsi portavoce delle necessità culturali e delle emergenze sociali del territorio in cui opera. Collabora da molti anni con il Centro di Igiene Mentale della AUSL di Rieti e molte delle sue produzioni sono incentrate alla raccolta della Memoria orale del territorio e ai temi della legalità.
Tre saranno le linee portanti dell’Officina della Bassa Sabina: la formazione del pubblico attraverso la pedagogia delle arti; l’attenzione ai linguaggi del contemporaneo; dare ampio spazio al valore sociale dell’arte e dello spettacolo dal vivo.
Il tutto per far arrivare la cultura in una forma tale da essere facilmente fruita dal territorio sabino. Quindi dar vita ai numerosi teatri già esistenti ma spesso privi di una programmazione organica attraverso la Rassegna GAT Giovani A Teatro, giunta alla nona edizione, che avrà come tema “La Memoria”; organizzare il Festival dei Lupi Mannari in luoghi naturalistici di particolare pregio, spesso conosciuti solo dai residenti ed invece meritevoli di ben altra attenzione; portare gli spettacoli fin dentro le case degli spettatori, trasformando i salotti, le cucine e i corridoi in veri e propri teatri, attraverso il Festival Teatro a Baratto, dove gli spettatori saranno invitati a “barattare” la visione degli spettacoli con beni alimentari. Ben accetti salumi, vino buono e olio della Sabina; implementare attività già in essere, come la Rassegna 10 spettacoli per un teatro che si svolge a Toffia ormai da cinque anni, nata proprio all’interno dell’Officina Culturale e che quest’anno prevede una programmazione di teatro contemporaneo dedicata agli artisti sotto i 35 anni; ed in ultimo, ma decisamente molto importante, favorire la comprensione del linguaggio teatrale attraverso i progetti di didattica della visione e laboratori rivolti ai bambini e ai ragazzi delle scuole.
Il primo appuntamento con l’Officina Culturale sarà il 19 settembre presso l’Abbazia di Farfa per il Premio Arthè, partner dell’iniziativa di Lib(e)ri sulla Carta.