La band Godzillasexbike, attiva dal 2019, ha saputo ritagliarsi uno spazio nella scena musicale con un sound energico e coinvolgente. Nata da un gruppo di amici che, partendo dalle prime esperienze musicali ai tempi del liceo, ha deciso di proseguire insieme, la band ha continuato a evolversi e a trovare la propria identità sonora. Il nome curioso, che unisce le figure di “Godzilla” e “SexBike”, riflette l’ironia e lo spirito giocoso che contraddistingue il gruppo. Con il singolo “Wishes (The Birthday Song)”, i Godzillasexbike esplorano il tema dei desideri, offrendo una riflessione profonda sulle emozioni contrastanti che spesso accompagnano le scelte della vita. In questa intervista ci raccontano il percorso che li ha portati fino a qui, le sfide affrontate e i progetti futuri, come l’imminente uscita del loro disco di debutto Right/Wrong/Place/Time.
Potete raccontarci come e quando è nata la band? Qual è stata la scintilla che vi ha spinto a iniziare questo progetto musicale insieme?
Le prime esperienze insieme sono state ai tempi del liceo, poi ci siamo detti: perché non continuare oltre le mura scolastiche con la stessa formazione?
Abbiamo iniziato a girare per locali facendo cover, fino a che, dal 2019 in poi, abbiamo deciso, ma neanche troppo, di scrivere roba nostra.
È arrivato così naturalmente il fatto di iniziare a scrivere che non è stata un’effettiva decisione, più una necessità.
Il nome Godzillasexbike è sicuramente particolare. Da dove nasce l’idea di chiamarvi così? C’è una storia dietro questo nome?
Il cane del nostro bassista si chiama Godzilla, e agli albori della band veniva sempre in sala prove con noi.
Alle prime prove partecipava anche un nostro carissimo amico il cui soprannome è “Bike”, che aveva un sassofono. “SaxBike” con in mano il suo strumento era inevitabilmente un’icona sexy: ecco che diventa “SexBike”.
Uniamo i punti e decidiamo di chiamarci “GodzillaSexBike”.
La vostra formazione ha subito un piccolo cambio nel 2023. Come ha influenzato il vostro sound e la vostra dinamica come band questo cambiamento?
In realtà abbiamo subito 2 cambi dal nostro primo EP! Il nostro primo batterista purtroppo è partito per andare a vivere all’estremo nord europeo. Al suo posto, quasi per caso, e per fortuna, abbiamo trovato il giovanissimo della band, Matteo, che ha portato una ventata di competenze e di nuove idee che, onestamente, ci serviva proprio.
Il secondo cambio è stato alle tastiere: è arrivato Depa, che non abbiamo mai visto triste una volta, e che quando si scatena sul palco si porta dietro tutti noi.
Quali sono state le difficoltà più grandi che avete affrontato come band negli ultimi anni e come avete superato questi ostacoli per arrivare alla pubblicazione di “Wishes (The Birthday Song)”?
Le difficoltà sono state molte, dal non potersi vedere per la pandemia, al trovare un posto effettivamente nostro dove far lievitare la nostra musica, fino al cambio di membri della band, ma dobbiamo dire che abbiamo superato tutto in modo abbastanza fisiologico e naturale, consci che quando si sale sul palco si vive davvero.
A questo aggiungiamo la sfida di essere totalmente indipendenti. Trovare lo studio giusto, trovare i fondi per realizzare i nostri progetti, trovare qualcuno disposto ad ascoltarti – è una strada sempre in salita.
In questi anni abbiamo imparato l’arte della pazienza e affinato la capacità di continuare a credere nella nostra arte.
Il titolo “Wishes” evoca un’immagine di speranza, ma il testo riflette emozioni contrastanti. Come avete scelto questo titolo e cosa rappresenta per voi?
I desideri sono un concetto molto complicato, e non sempre sono una cosa positiva. Un desiderio può banalmente essere rivolto a qualcosa che hai sempre voluto, oppure può riferirsi a una cosa che vuoi nonostante non sia la cosa migliore per te. I desideri esistono nella sottile linea tra emozione e razionalità.
Nella canzone si parla di diversi desideri: il desiderio di rivedere una persona amata, quello di potersi smuovere dalla situazione in cui la vita ti ha portato, e i normali desideri che si esprimono soffiando le candeline sulla torta del compleanno.
Sicuramente c’entrano i tempi in cui è stata scritta la canzone, ma è anche una caratteristica della nostra generazione: tutti noi aneliamo a qualcosa di diverso, nonostante spesso non abbiamo nulla di cui lamentarci, come se bastasse una piccola soddisfazione per risolvere tutti i problemi.
Le emozioni contrastanti derivano da questo turbine, e nonostante noi abbiamo sempre chiamato questo pezzo “The Birthday Song”, Wishes cattura meglio il concetto.
Dopo la pubblicazione di “Wishes (The Birthday Song)”, quali sono i vostri prossimi progetti?
L’1 novembre uscirà il nostro disco di debutto, intitolato Right/Wrong/Place/Time, e il 9 novembre lo presenteremo al Bloom di Mezzago, storico locale brianzolo. Praticamente a casa nostra.
Diciamo che già queste cose, seppur obiettivi a breve termine, sono quello a cui stiamo lavorando di più: ci teniamo moltissimo a far uscire un prodotto di qualità, che rifletta l’impegno che abbiamo messo in questo progetto.
Poi vorremmo suonare il più possibile e vibrare insieme a sempre più persone.