Ultimi giorni per visitare il Padiglione del Kazakistan alla 60ª Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, aperto fino al 24 novembre 2024. Situato presso il Palazzo del Museo Storico Navale, l’esibizione “rappresenta un viaggio affascinante tra passato e futuro, ispirato alle leggende nazionali e all’enigmatica figura mistica di Asan Kaigy, un simbolo del XV secolo.
Il termine “Kaigy,” traducibile dal kazako come “dolore,” riflette la complessità delle esperienze umane, mescolando ricordi dolorosi e riflessioni sulle oscurità della società moderna. Quest’esplorazione artistica si svolge nella cornice storica del Museo Navale, con una mostra commissionata da Aida Balayeva, Ministro della Cultura e dell’Informazione, e curata da Danagul Tolepbay insieme al co-curatore Anvar Musrepov.
La mostra si inserisce perfettamente nel tema della Biennale 2024, “Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere,” affrontando il dialogo tra tradizione e futuro distopico. Gli artisti coinvolti, con una visione straordinaria, presentano mondi ideali ispirati da spiriti e rituali mistici, fondendo l’umano e il non umano in una proiezione del domani.
“Jerūiyq: Journey Beyond the Horizon” offre un manifesto di arte contemporanea kazaka che celebra le radici culturali del Paese, insieme a una narrazione innovativa che abbraccia tradizione e avanguardia. Le opere in mostra tracciano un percorso che va dalla resistenza culturale al dominio sovietico fino alle trasformazioni politiche cruciali del XX secolo, toccando anche temi come la dispersione progressiva dell’umanità.
La prima sezione dell’esposizione presenta le opere di Tolepbay, un’artista centrale della scena kazaka, che mette in tensione speranza e distruzione in un contesto apocalittico. Successivamente, Sergey Maslov esplora il legame tra umanità e cosmo, mentre la sezione finale indaga la simbiosi tra uomo e natura.
Scopri gli artisti che rendono unica questa esperienza. Tra loro, Kamil Mulashev, nato a Ürümqi e protagonista di un viaggio artistico internazionale; Yerbolat Tolepbay, figura di spicco delle belle arti kazake e insignito dell’Ordine del Cavaliere delle Arti e delle Lettere in Francia; e il duo nomade The2vvo, con opere che integrano suoni e performance per riflettere sul nomadismo contemporaneo.
il Padiglione del Kazakistan con la fusione di tradizione e visione futura, ridefinisce l’identità culturale di un Paese in continuo cambiamento.