Improvvisazioni dell’anima, il libro di Alessandro Balossino Keith Jarrett

Esce mercoledì 6 marzo per Chinaski Edizioni il libro di Alessandro Balossino Keith Jarrett- improvvisazioni dell’anima: un omaggio ad  uno dei pianisti più geniali della recente storia della musica, Keith Jarrett, raccontato attraverso la sua opera, ma anche attraverso quegli aspetti, decisamente più umani, che hanno travagliato la sua vita materiale e spirituale: dai momenti terribili della malattia all’interesse per le illuminanti teorie filosofiche di Georges Ivanovic Gurdjieff, dalle intuizioni sul palco alla turbolenza nei rapporti con gli altri.  E poi la musica e la sua ricerca dell’improvvisazione pura.

Keith sale sul palco non sapendo ancora cosa suonare. Si concentra mentre in sala non vola una mosca, rendendo a volte l’attesa persino imbarazzante. Poi, come per miracolo, si china sulla tastiera, le mani si avvicinano ai tasti, li sfiorano e finalmente arriva la prima nota. A volte l’attacco è faticoso, Jarrett non riesce a trovare il seme giusto e gli riesce difficile uscire dalla situazione in cui si è cacciato. Poi accade quello che nessuno pensa sia possibile, arriva un’altra nota; quella giusta. Keith compone all’istante, senza partitura, senza rete, suona quello che la mente gli suggerisce. Lo sforzo è sovraumano, si contorce, ondeggia, si alza dallo sgabello, batte i piedi sul legno del palco, si agita, cerca di accompagnare le note con il corpo, canticchia la melodia un attimo prima di eseguirla con le mani, ansima. Il più delle volte la musica è meravigliosa, si sentono Chopin, il blues, il jazz, la poesia, un ritmo ostinato, una melodia indiana, così come accadde durante il suo famoso concerto di Colonia: The Koln Concert, il disco più venduto nella storia del jazz.

Alessandro Balossino nasce a Genova nel 1952, figlio di un trombettista che nei primi anni del dopoguerra aveva suonato con Natalino Otto, quando il jazz italiano era ancora ai suoi esordi. Anche Alessandro fin da giovanissimo studia pianoforte classico ma poi svolge attività di musicista con vari gruppi dell’epoca Beat. Negli anni ’80 entra in “Casa Ricordi” diventandone poi direttore a Genova e negli stessi anni entra a far parte del Consiglio del Louisiana Jazz Club, il più longevo club jazzistico italiano nato nel 1964 e ancora in attività. Negli anni ’90 dopo l’accordo di vendita della G. Ricordi & C. al Gruppo tedesco Bertelsmann, Alessandro lascia la “Casa” e, pur lavorando come dirigente presso una multinazionale della chimica, approfondisce lo studio del piano jazz e si dedica alla scrittura di romanzi, tre dei quali usciti proprio con la Chinaski Edizioni. Recentemente andato in pensione, si dedica all’insegnamento di Storia della Musica Jazz e Guida all’ascolto, presso il Centro Universitario del Ponente di Genova.

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