In internet sono le persone i veri garanti della libertà – All’Internet Governance Forum è la giornata dedicata alla Rete e agli utenti e ai movimenti
Igf Italia 2011 ha regalato oggi forse l’incontro più ricco di suggestione e di testimonianze di quanto la Rete sia davvero estesa e, per il momento, consenta di muoversi al di fuori di censure e controlli. Il panel ha richiamato un team di relatori di primissimo livello, Slim Amamou, il blogger leader della rivoluzione online in Tunisia; Rick Falkvinge, del partito pirata; e David Weinberger, forse il relatore più atteso a Trento ed autore di Cluetrain Manifesto e teorico del marketing digitale. Il tema era “Internet e libertà”, ovvero la vera anima della Rete e il valore capace di attrarre online miliardi di persone. Igf Italia 2011 si concluderà domani pomeriggio con gli ultimi interventi nelle Galleria di Piedicastello.
Il blogger algerino, Slim Amamou, è passato in due settimane dal carcere all’incarico di Governo; il pirata svedese Rick Falkvinge, ha visto una Rete in sofferenza e aperta ad un partito, e così ci ha provato con un blog che lo ha portato in Parlamento Europeo. Sono questi i volti della libertà che Igf Italia 2011 ci regala dalle Gallerie di Piedicastello.
Slim spiega con semplicità il successo della rivoluzione tunisina: “Eravamo sempre connessi, non avevamo centro ma eravamo un network che cresceva di giorno in giorno. I media, giornali e tv, erano corrotti e abbiamo dovuto aggirarli in Rete, producendo e distribuendo noi i contenuti da far conoscere al mondo”. Slim deve la propria vita al servizio di geolocalizzazione di Google che permette di individuare dove sono le persone: “Quando mi hanno arrestato, tutti hanno saputo in tempo reale che ero in carcere”.
La Rete è capace di entrare in parlamento e farsi partito: questo è riuscito ai pirati svedesi, oggi rappresentati da Rick Falkvinge.
David Weinberger, oltre a rendere omaggio agli “eroi” in sala, ha tratteggiato l’architettura sociale e statica della Rete: “Un network di punti tra loro collegati che gli ingegneri hanno progettato senza uno scopo preciso, riducendo all’essenziale le funzioni, ma allo scopo essenziale di portare il dato da un punto ad un altro”. Internet è uno spazio enorme – secondo Weinberger- in cui tutti possono valorizzare i tesori che esistono al suo interno. “Perché studio Internet – si è chiesto lo studioso nordamericano -? Semplice, perché Internet ha effetto sui suoi utenti. In Internet impari cose, chiunque può contribuire e può partecipare. Internet ci ha fatto capire che il mondo è molto più interessante di quanto ci hanno insegnato e questo è libertà”.
Infine, Weinberger ha esortato i cittadini ad essere attivi, partecipi dentro la Rete: “Internet non è un mezzo di comunicazione, noi siamo il mezzo di comunicazione di internet. il resto è bit”.