Approda online il videoclip de La ballata delle cose nascoste, una delle tracce del compositore e pianista italiano Domenico Quaceci tratta dal suo secondo progetto discografico Ascendant, prodotto da Denis Marino per Musica Lavica Record. L’album è già disponibile online e a brevissimo sugli scaffali dei principali negozi italiani. Un’uscita che anticipa di un giorno il Concerto di Taormina (21 giugno ore 20,00 Piazza Carmine), un appuntamento organizzato da Legambiente in occasione della Festa europea della Musica. In scaletta le tracce di Ascendant ma anche alcuni dei brani di maggior successo del precedente Like an ocean.
La ballata delle cose nascoste è un timido valzer che disegna con le note del pianoforte solo un percorso di crescita e consapevolezza lungo tutto il brano per terminare con un finale quasi orchestrale.
L’idea nasce dalla presa di coscienza che tutto ciò che vediamo, i rapporti con le persone, le nostre vite, non sono determinate solo da noi stessi ma anzi soprattutto da un movimento delle parti che noi non possiamo neanche immaginare. La vita muove i suoi attori come dei ballerini che danzano e danno movimento alle nostre vite e agli eventi. Ad ognuno di noi non resta che vivere il proprio palcoscenico e decidere se ballare davanti a tutti o danzare quando nessuno guarda.
Credits
Prodotto da Denis Marino per Musica Lavica Records;
Registrato e missato da Michele Musarra presso Phantasma Recording Studio (San Giovanni La Punta, CT) e Sonoria Studio (Scordia, CT);
Masterizzato da Andrea De Bernardi presso Eleven Mastering Studio (Busto Arsizio, VA);
Archi: Adriano Murania (violino), Emilia Belfiore (violino), Rosaria Milici (viola), Alessandro Longo (violoncello), Davide Galaverna (contrabbasso)
Revisione e direzione archi: Denis Marino.
Domenico Quaceci – La ballata delle cose nascoste (Official video)
Cresciuto nel magico mix di tanta musica classica e molto rock, fra la grande sinfonica e i Queen, la carriera di Domenico prende decisamente una piega proprio nelle prime avventure alla tastiera del pianoforte: melodie prima strimpellate ad orecchio, poi le prime lezioni di pianoforte. La prima giovinezza è anche l’epoca dell’incontro con la chitarra, il primo gruppo musicale, i Caleido (ancora attivo). E’ con questo nuovo imprinting che Domenico scopre la grande classica contemporanea per pianoforte: Allevi, Einaudi, Cacciapaglia, Yann Tiersen. E il ritorno agli studi più accademici: il Conservatorio (Istituto musicale V. Bellini di Catania), innanzi tutto, l’adorato Beethoven, non a caso l’autore per eccellenza riletto e reinterpretato anche da tanto rock.