Incubo Napoletano al Teatro delle Muse di Roma con Enzo Avolio e la sua compagnia

TEATRO DELLE MUSE DAL 30 MARZO AL 2 APRILE 2023

GIOVEDI, VENERDI E SABATO, ORE 21.00. DOMENICA ORE 17.30

Dopo il successo di “A…bbraccio”

INCUBO NAPOLETANO

di e con Enzo Avolio

Premessa

Questo progetto teatrale nasce nel periodo del lockdown del marzo 2020. Il desiderio di fuga da quella claustrofobica clausura forzata induce Enzo Avolio a sfogarsi al pianoforte e comporre alcuni brani nuovi da aggiungere alla sua produzione preesistente. Seguono telefonate consolatorie con i suoi amici e compagni di lavoro musicisti che si promettono di tornare insieme non appena si verrà fuori da quel delirante periodo grigio. Nasce cosi il desiderio di realizzare insieme un CD musicale intitolato Magma Napoletano che contiene alcuni dei brani che fanno parte dello spettacolo. Nel frattempo, Enzo, scrive anche il suo primo libro intitolato: “Ho sognato San Gennaro”, editato poi in audio libro da Audible, Librivivi per la Collana Azzurra e attualmente distribuito su Amazon. A quel punto, mettere insieme le due cose per farne nascere una terza, uno spettacolo di teatro musica, è stato quasi un tutt’uno. 

Antonio Mirabella Foto per gentile concessione di Enzo Avolio

Trama:

Un attore cantante napoletano, cresciuto all’ombra di grandi Artisti Partenopei, fortemente condizionato nella sua crescita culturale dalle opere degli stessi, quasi ogni notte, è vittima di un incubo: si trova all’interno di uno spettacolo di varietà come ospite… il pubblico lo applaude come riconoscendolo, ma lui non ha pronto nessun numero. Angosciato per il vuoto a cui si sta esponendo nel sogno viene soccorso da San Gennaro che lo invita a mettere riparo al suo disagio raccontandosi; nel suo viaggio onirico ripercorrerà alcune tappe della sua vita attraverso monologhi e dialoghi brillanti intervallati da sue composizioni musicali inedite e altri più noti di autori napoletani del 900. Narrerà di fatti e personaggi in parte reali, altri di propria ispirazione, riguardanti una Napoli vissuta tra gli anni 60 e gli 80.

La scena:

Inquadratura nera…un praticabile che funge simbolicamente da altare, dal cielo pende una luna sulla quale si proiettano immagini oniriche del protagonista.

Vincenzo De Vivo Foto per gentile concessione di Enzo Avolio

CAST

L’attore/cantante vittima dell’incubo  ENZO AVOLIO

San Gennaro  ANTONIO MIRABELLA

Il poeta/Ambulante/Pulcinella  ALESSANDRO AVOLIO

Carulina  CLELIA LIGUORI

Rosa ROSA PADUANO

Pazziariello/Gennaro Iovine   VINCENZO DE VIVO

COREOGRAFI BALLERINI DI TANGO

RENATO SERRECCHIA   MARINELLA CAPOZZI

CON LA PARTECIPAZIONE IN VIDEO DI

MARILENA FRAVILI, DIEGO AVOLIO, LORENZO SICILIANO, ELISA AVOLIO, MARIA MATARAZZO, NUNZIO AVOLIO

Impianto scenico/Dir. Scena  Franco Buzzanca

Costumi Monica La Barbera

Aiuto Regia   Viviana Augenti

Assistente alla regia  Alessia Avolio

Note di regia:

Nei sogni tutto è lasciato a un susseguirsi di immagini, sonorità ed emozioni che non possono essere governate dalla razionalità. Il nostro subconscio diventa il nostro “conduttore” e accompagnandoci per mano, ci restituisce cose che appartengono al nostro Io interiore.  Incubo napoletano nasce da un fatto reale che effettivamente si verifica con una certa frequenza nella vita dell’autore che ne è anche interprete. Ovviamente perché diventasse uno spettacolo di intrattenimento è stato necessario un intervento drammaturgico che lo rendesse quanto meno più lineare di quanto non lo sia in genere un sogno.  In sostanza lo show è un contenitore evocativo emozionale di mera evasione che propone allo spettatore, tra dialoghi, monologhi e canzoni, ora in forma ironica e brillante, ora in misura più nostalgica, fatti e misfatti di una Napoletanità resa celebre per le peculiarità di un Popolo incline alla teatralità per nascita.

Enzo Avolio

nasce a Napoli nel 1961, da madre casalinga e padre operaio. A 14 anni, per far colpo su una sua coetanea, prende lezioni di chitarra da una suora, ma la ragazza ha occhi per un altro spasimante. L’aver imparato comunque ad accompagnarsi con lo strumento lo introduce nel mondo dei musicisti che operano nell’ambito delle feste private partenopee come banchetti nuziali e cerimonie religiose quali battesimi e comunioni. In queste occasioni si ritrova spesso ad accompagnare con la sua chitarra cantanti del calibro di Mario Merola e Angela Luce. Suo nonno Vincenzo, il padre di suo padre, è il capo claque del teatro Politeama di Napoli. E’ lui a sottrarlo alla strada per fargli conoscere la magia del palcoscenico facendo incontrare il giovanissimo nipote con artisti del calibro di Aroldo Tieri, Salvo Randone, Sergio Fantoni, Arnoldo Foà, Gino Bramieri, Massimo Ranieri e Domenico Modugno. Pur dotato di una buona intonazione musicale, Enzo, fagocitato da quel sognante mondo teatrale, accantona l’idea di dedicarsi anima e corpo al canto e si introduce nelle varie compagnie professionali rendendosi disponibile per qualsiasi ruolo gli si possa affidare, tecnico o artistico che sia.

Alla fine degli anni settanta entra a far parte della “Cooperativa Attori Insieme” diretta da Lucia Ragni. Seguono le scritture nella “Compagnia del teatro stabile di Napoli diretta da Mario Scarpetta, in quella del “Teatro in piazza” diretta da Guido Mazzella, quella “Sociale” di Arnaldo Ninchi, del “Teatro Stabile di “Ileana Ghione”di “Attori e Tecnici” di Attilio Corsini, e “la Fabbrica”, diretta da Gigi Proietti.

Renato Serrecchia e Marinella Capozzi.Foto per gentile concessione di Enzo Avolio

È attore protagonista nei cortometraggi “Favole” e “Pinocchio” scritti e diretti da Stefano Bessoni. Fa saltuarie apparizioni in televisione prima interpretando piccoli ruoli come nello sceneggiato  per la RAI dal titolo “Bambole”, regia  di Alberto Negrin “, in “Quei trentasei gradini”, regia di Luigi Perelli, in  “Mamma, li turchi”; poi, con l’esperienza acquisita sul set, i ruoli crescono di rilevanza  in “La Squadra”, diretta da Amatucci, in “L’Angelo del crepaccio” diretto da Paolo Modugno, in “La Prof”, in  “Pepe Carvallo” diretto da Franco Giraldi, fino a ricoprire quello di antagonista nella fiction “L’avvocato Porta, diretto dallo stesso regista e il cui protagonista è  Gigi Proietti.

Da adattatore di dialoghi per il cine televisivo, passa alla scrittura della sua prima sceneggiatura e regista del cortometraggio “Il disagio”.  Compone egli stesso la musica per i suoi spettacoli teatrali “Napolitudine”, “Napulerìe…’e ccose ‘e Napule” e “Incubo Napoletano”.  È autore, regista e interprete di Abbraccio Napoletano”. Per Gianni Nazzaro scrive e dirige “Penso che un sogno così…” e “Il Monaco nel letto”. 

Clelia Liguori Foto per gentile concessione di Enzo Avolio

Come doppiatore presta la voce a vari attori di cinema e televisione, tra i più noti Paul Giamatti e Vincent D’Onofrio. Per la radio RAI partecipa a “Un asino al patibolo”, a “Radio City Caffè” di Paolo Modugno, a “Partita doppia”, a  “Un poeta, un attore”, a “Titanic – Le ultime cento ore”.

È di imminente pubblicazione il suo primo audiolibro dal titolo “Ho sognato San Gennaro”, racconto tra memorie e visioni mistiche edito da Librivivi per la Audible. Attualmente sta lavorando a un album musicale di brani da lui stesso composti dal titolo “Magma Napoletano” prodotto dalla Freeday di Piero Pintucci.

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