Arriva un nuovo alleato per la Commissione Europea per quanto riguarda i servizi digitali: è l’Intelligenza Artificiale. Per questo l’UE ha proposto una nuova normativa per regolarla e sfruttare al massimo il suo potenziale per quanto riguarda la sicurezza, il benessere e i diritti fondamentali dei cittadini dell’UE.
“L’’Intelligenza Artificiale può contribuire all’identificazione dei clienti, all’individuazione dei problemi di gioco, alla prevenzione delle frodi o all’uso del gioco per scopi criminali come il riciclaggio di denaro”, spiegano dalla Commissione Europea, tuttavia non mancano alcuni rischi. Innanzitutto che l’IA possa essere usata in maniera impropria anche da operatori illegali, oppure il suo utilizzo in giochi di abilità, come nelle corse dei cavalli, dove il rischio di manipolazione è più alto.
Occorre quindi trovare un equilibrio tra scopi commerciali e rispetto delle norme di protezione dei consumatori, bisogna tenere d’occhio sia l’ordine pubblico che la protezione dei dati personali nel settore del gioco d’azzardo.
L’Intelligenza Artificiale è divenuta come una nuove tecnologie implementate dai migliori casinò online sicuri in Italia. Innanzitutto viene usata durante la fase di registrazione online dei giocatori così da automatizzare i processi di identificazione, convalida del conto e applicazione di strumenti di riconoscimento facciale, limitando l’ingresso dei minorenni e dei soggetti al rischio. Inoltre si può personalizzazione l’esperienza del giocatore attraverso la comprensione del loro comportamento. In questa maniera si può ottenere una visione multidimensionale utile per fornire raccomandazioni ai giocatori, creando una piattaforma di gioco sicura, responsabile e trasparente.
Intanto la corsa all’Intelligenza Artificiale continua in tutti gli altri settori. Facebook, ad esempio, ha annunciato un nuovo progetto di apprendimento automatico per registrare e interpretare i comportamenti degli utenti. Il progetto prende il nome di Ego4D e coinvolge un consorzio di ricercatori provenienti da oltre 13 università e laboratori, divisi in 9 paesi. Questi hanno raccolto più di 2 mila ore di video, registrati nel mondo reale con telecamere montate sulla testa e altri dispositivi. L’obiettivo è quello di sviluppare una IA da usare nelle fotocamere indossabili, nell’assistenza domestica e sanitaria. “Il progetto ha la possibilità di catalizzare davvero il lavoro in questo campo in un modo che non è stato ancora possibile”, spiega Kristen Grauman, Facebook AI research scientist.
Ha ragione quindi la Comunità Europea nel voler regolamentare l’IA. Perché da un lato ci sono vantaggi, sviluppi e comodità mai viste prime. Dall’altro c’è il rispetto della privacy. Un faro che non deve mai essere spento.