Intervista alle Out Offline

Oggi abbiamo il piacere di conoscere il duo delle Out Offline, qui con noi per presentare il loro ultimo singolo “Cicatrice allo specchio” un brano che ha lo scopo di far riflettere sulla catena di violenza che ritroviamo nella relazione vittima-carnefice, poiché spesso chi commette violenza a sua volta è stato vittima di essa.

Come è nato il nome “Out Offline”? Ha un significato particolare per voi?

Il progetto “Out Offline” nasce dalla necessità di una ricerca stilistico-musicale basata sulla fusione di diversi generi. Abbiamo scelto questo nome perché Out Offline letteralmente significa “fuori dalla linea” quindi “fuori dal comune” ed in un panorama musicale come quello odierno, dove ognuno per emergere tende alla diversità, noi nella nostra semplicità sentiamo di essere fuori dagli schemi.

Parliamo ora del vostro brano “Cicatrice allo Specchio”. Ci potete raccontare come è nata l’idea di questa canzone e qual è il messaggio che volete trasmettere?

“Cicatrice allo Specchio”, il nostro ultimo brano inedito, nasce con l’intento di spezzare la catena vittima-carnefice, consapevoli che chi perpetua la violenza è stato spesso vittima di essa. La canzone è il risultato di una riflessione maturata in seguito ai sempre più frequenti episodi di violenza che aumentano annualmente in modo preoccupante.

Parlate di un “abbraccio sonoro”. In che modo pensate che la vostra musica possa fungere da conforto o guida per chiunque si trovi in situazioni difficili?

Noi crediamo che sia giunto il momento di fare rumore, di rompere il silenzio assordante che troppo spesso si cela dietro episodi di violenza, perché nessuno deve essere costretto a nascondere cicatrici invisibili di abusi subiti. In tal senso la sensibilizzazione attraverso la musica può essere un modo per incoraggiare chi è vittima di violenza a denunciare i propri carnefici, a ribellarsi, reagire e amarsi.

Nel contesto attuale, in cui la violenza assume molte forme, sia fisiche che verbali, come credete che la musica possa contribuire a sensibilizzare la società e promuovere il cambiamento culturale?

Il cambiamento culturale deve partire innanzitutto dall’educazione familiare e scolastica e la musica deve essere parte fondamentale di tale metodo educativo nello sviluppo delle percezioni, delle emozioni nei confronti dell’altro, nella solidarietà e nel rispetto reciproci, come attività individuale e di gruppo, come mezzo di comunicazione che permette di trasmettere i significati più profondi dell’essenza umana. 

Parlate anche di educare le menti. Come vedete il vostro ruolo come artisti nel contribuire all’educazione e alla consapevolezza attraverso la vostra musica?

Noi artisti in questo abbiamo un’enorme responsabilità; siamo i mediatori di valori sociali che per nessun motivo devono essere denigrati da un mezzo così potente come la musica, che anzi si configura come ausilio e sostegno. Dobbiamo stare attenti a ciò che diciamo e a come lo diciamo perchè nell’ esprimere cosa pensiamo inevitabilmente influenziamo chi ci ascolta. 

Infine, qual è il messaggio principale che sperate che il vostro pubblico porti con sé dopo aver ascoltato “Cicatrice allo Specchio”?

“Cicatrice allo specchio” si pone come un inno alla “non-violenza”. Vogliamo trasmettere tramite la canzone e il videoclip che la accompagna un messaggio di speranza e libertà, superando il muro di incomunicabilità che purtroppo caratterizza la nostra società. Ognuno di noi ha una diversa percezione della violenza e diverse reazioni ad essa e ciò che spinge il carnefice a commettere abusi non ha sesso, colore, né religione, ma riguarda tutti.

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