Dopo la freschezza estivo-riflessiva di “Amico Mio” (2021) e del singolo dell’estate della pandemia “Fuori Tempo” (2020), IRuna torna a portare l’attenzione sui conflitti di ogni giorno, con la leggerezza del brio tropicale che la contraddistingue.
Il marmo delle madonne delle chiese italiane, le spiagge assolate dove mostrare il proprio corpo e sorriso, il rifiuto di una femminilità spigolosa – fatta di contrasti, luci e ombre: sono solo alcune delle immagini dell’archetipo femminile che la cantautrice romano-costaricouruguaiana evoca nel suo nuovo singolo.
Con il suo cantautorato alt-pop dalle influenze sudamericane, ad addolcire le metafore e i richiami velati alle stereotipizzazioni di genere e razza, “Selva” solleva gli atteggiamenti discriminatori maggiormente subiti, in prima persona, dall’artista.
È un inno alla libera rappresentazione femminile che invoca la riappropriazione dell’oscurità, della femminilità naturale e istintiva, più misteriosa e contraddittoria rispetto ai canoni socioculturali occidentali. Un invito ad abbracciare il proprio modo intrinseco di essere donna: primigenio e autentico.
Scevro da qualsivoglia standard imposto da una società poco accogliente e giudicante. A farne da ispirazione e cornice, la selva madre mesoamericana: in cui l’organico si mescola all’umano, per ridare dignità ed essenzialità ai corpi.
Il videoclip che accompagna l’uscita del brano — diretto e girato in co-directing simultaneo Italia-Costa Rica da Maurizio Montesi e José Pablo García — traspone le parole in immagini attraverso l’atto performativo dei ballerini di danza contemporanea Melania Porras Fernandez e Marko Fonseca, andando a proiettare nell’habitat ancestrale della selva l’animus femminile dall’intimità selvaggia: dove scegliere di essere se stesse, senza condizionamenti, è possibile.
IRUNA – BIOGRAFIA
Cresciuta fra la cultura sudamericana delle sue origini e quella italiana, fin da piccola IRuna canta e riproduce qualsiasi suono ascolta: dai versi degli Ara Macao ai soli di Charlie Parker, passando per Battisti e il Ballo del Mattone.
Nel 2017, dopo un intenso periodo all’estero, inizia a dare voce ai suoi pensieri: in autunno lancia il suo debut EP “Bacche di Goji”, un lavoro che raccoglie tutte le sue influenze cantautorali, soul e latinoamericane, presentato dal vivo nel salotto del Monk di Roma. Il video del singolo omonimo, “Bacche di Goji”, girato interamente in Costa Rica, nel gennaio 2018 viene presentato in anteprima su La Repubblica.
Nello stesso anno intraprende un mini tour che la porta ad esibirsi in diversi locali della scena indipendente italiana (tra i quali: Circolo Ohibò di Milano, Mercato Sonato di Bologna e l’Off Topic di Torino). Nel maggio 2020 pubblica l’EP “COME TUTTI – Quarantine Session”, una piccola raccolta di canzoni scritte e registrate tra marzo e maggio, durante il lockdown; fra queste il brano “Esco”, che è stato la colonna sonora di un cortometraggio finalista all’ICARO – Festival di Cinema Internazionale Centroamericano.
A luglio 2020 con The Orchard lancia il singolo “Fuori Tempo” (corredato dal video presente sul canale VEVO) e a settembre si esibisce in apertura a Margherita Vicario, all’anfiteatro Fausto di Terni e al Reset Festival di Torino.
“Fuori Tempo” va ad anticipare la genesi di un nuovo lavoro, musicalmente più complesso, consapevole e contaminato, frutto della collaborazione con altri musicisti del panorama italiano e di un solido lavoro di coproduzione con Matteo Domenichelli (bassista di Giorgio Poi e PopX).
Per tutto il 2020 continua a scrivere e produrre i suoi prossimi brani, tra i quali “Amico Mio” — uscito a luglio 2021 — ad anticipazione del lavoro di maturazione di questo nuovo ciclo che offrirà i suoi frutti in autunno. Il sincretismo il suo credo principale. Oltre all’ironia, l’intimità e la Luna.