La Dorothy Circus Gallery di Roma è lieta di presentare la doppia personale di due tra i
più stimati artisti del figurativo contemporaneo asiatico, Jeffrey Chong Wang (Cina/
Canada) e Tokuhiro Kawai (Giappone).
La mostra sarà inaugurata il 16 ottobre 2021 in Via dei Pettinari 76, 00186, Roma e
proseguirà fino al 16 Novembre 2021.
L’apertura coincide con il 14° anniversario di Dorothy Circus e la scelta di presentare
questi due straordinari artisti non è casuale. Il linguaggio visivo e le impressionanti capacità pittoriche e narrative di Jeffrey Chong Wang e Tokuhiro Kawai rappresentano ciò che
la galleria ha sempre promosso e sostenuto sin dall’apertura delle sue porte a Roma nel
2007.
“Core Concept” del suo impegno nel presentare la più intrigante arte figurativa contemporanea internazionale, iniziata con il focus sul nuovo surrealismo americano e sulla
street art, Dorothy Circus ha ampliato già da diversi anni la sua attenzione alla scena
artistica asiatica, permettendo alla galleria di diventare uno dei protagonisti del mercato
dell’arte asiatica in rapida evoluzione e fortemente desiderata dai collezionisti.
L’introduzione del codice visivo della pittura asiatica nel contesto del programma curatoriale della DCG ha il ruolo di completare il ciclo di ricerca e scambio osmotico tra il linguaggi dell’ iper contemporaneo, iniziato con l’espansione dei codici del Pop Surrealismo in Europa, che si fonde oggi con un Surrealismo asiatico, desideroso di rintracciare e ricollegare con elementi della pittura classica appartenenti alla cultura europea,
sempre più cardine e riferimento essenziale di studio per gli artisti oltreoceano e vice
versa.
Mentre Tokuhiro Kawai attinge ai temi classici del Rinascimento per elaborare una surrealtà fiabesca, Jeffrey Chong Wang guarda al Romanticismo per articolare un’introspezione cinematografica.
Entrambi gli artisti ricostruiscono l’immaginario tradizionale dei dipinti classici con elementi contemporanei, surrealisti e urbani, creando un nuovo stile ibrido che offre una visione nuova della storia e dell’estetica.
Nella sua nuova serie intitolata The Influence of Angels il giapponese Tokuhiro Kawai si
lancia infatti nella fondazione di un nuovo “Rinascimento” ripercorrendo i dipinti dei
grandi maestri Sandro Botticelli, Tiziano Vecellio e Hieronymus Bosch in chiave
fiabesca.
Le ultime opere su tela di Tokuhiro Kawai e la nuova particolare serie di finestre dipinte
rivelano un universo che appartiene solo a lui, un parallelo realismo magico che ha il
ruolo di aiutarci a leggere le nostre avventure come quelle di eroi fantastici, e di trovare in
noi stessi la forza degli angeli. I protagonisti resi incredibilmente reali dalla sua meticolosa attenzione ai dettagli e dalla pittura sublime, appaiono ad una prima lettura irraggiungibili e distanti, nel tempo che si percepisce quale futuro e sembrano vivere solo nello
spazio dell’immaginazione.
Tuttavia il messaggio dell artista trapela nello sguardo e nelle espressioni del volto che
appartengono a noi, al continuo impegno dell uomo di volersi capace di nuove sfide e
che si nutre di sogni.
Jeffrey Chong Wang ci accompagna in un racconto caratterizzato da un’intimità quasi
voyeuristica, dipingendo i suoi soggetti in primo piano in stanze senza tempo e atmosfere disseminate di dettagli architettonici ed elementi simbolici che si fanno altrettanto protagonisti del mistero che le circonda.
I Personaggi catturati nella loro quotidianità, contemplano lo spettatore rivolgendo il loro
sguardo diretto, sincero e reale, così che noi ci troviamo incapaci di distogliere il nostro.
Le composizioni cinematografiche di Jeffrey narrano le storie di una Cina sospesa tra
passato e futuro, tra storia e progresso nelle quali L’unico elemento contemporaneo è il
sentimento umano che ci rende uguali e vicini.
Il risultato di questo contrasto è indossato con disinvoltura dai personaggi di Wong che,
come per ostentarne l’ironia e la stravaganza, lascia che ci appaiono come se fossero
stati spiati con un binocolo mentre si muovono nelle loro stanze durante la loro giornata,
così L’artista non rivelando mai abbastanza per metterci a nostro agio, continua a farci desiderare di vedere più.
Attraverso il corpo di opere di One Night in the Zoo & The Influence of Angels il profondo linguaggio dell’arte entra a gamba tesa nel cuore degli spettatori, sublimando la realtà contemporanea e coinvolgendo l’emotività del pubblico quale pagina indispensabile
del racconto umano in uno scambio osmotico nel Quale L’artista lascia il ruolo di percezione finale allo sguardo attento della sua musa tanto amata, L’ umanità