La Chiesa della Gran Madre di Dio un capolavoro neoclassico denso di simbolismi- Torino, affascinante, intrigante ed esoterica. Ho atteso un bel po’ di tempo prima di riuscire a trovare qualche giorno per visitare questa strana città. In molti me l’avevano descritta come triste, buia e cupa io, invece, l’ho trovata a dir poco interessante, magica e misteriosa. Tre giorni non mi sono bastati per visitarla tutta. Ogni angolo ha un qualche cosa da scoprire, da guardare e da studiare. Tra tutto ciò che ho visto, ho deciso di parlarvi della Gran Madre Di Dio, la chiesa più importante di Torino.
La struttura, realizzata nell’800, è situata nella parte ‘bianca’ della città, quella dove scorre l’energia positiva e, da dove, si ipotizza si dovrebbe individuare il punto in cui è nascosto il Graal. La cosa che mi ha colpito è che non sembra una chiesa ma un tempio greco-romano denso di simbolismi.
Ai lati della chiesa ci sono due statue: La Fede e la Religione. La prima è sulla sinistra della struttura ed è appoggiata su di un basamento. In una mano ha un calice ed ha lo sguardo puntato verso la città dovrebbe trovarsi il Graal. Osservando la statua si nota che i suoi occhi sono senza pupille quindi, stabilire la giusta direzione dello sguardo è difficile.
La parte più importante della chiesa è la cupola che ha la forma di una calotta fatta a cassettoni in calcestruzzo ed è un vero e proprio capolavoro neoclassico. La struttura ha una pianta circolare realizzata per rafforzare il legame con il divino. L’ingresso è posizionato ad occidente e ha l’altare ad oriente. Grazie alla sua posizione ed al modo in cui è stata strutturata, allo scoccare di mezzogiorno del solstizio di inverno, i raggi del sole illuminano la punta del timpano che si vede dalla scalinata d’ingresso.
Altro particolare interessante è che, la chiesa, è stata costruita sulla sponda destra del Po che è un elemento considerato, da sempre, simbolo di vita e collegato al culto della Grande Madre. Sembrerebbe che, nel punto esatto in cui sorge la chiesa, anticamente ci fosse un tempio pagano dedicato alla dea Iside e che sulla collina alle sue spalle anticamente ci fosse un insediamento dei Taurinii, un ceppo Celtico i cui sacerdoti, i Druidi, che veneravano la natura, i boschi e la Madre Terra, e qui avrebbero costruito un tempio a Gaia.
Nel timpano al centro di un gruppo di statue c’è la Vergine Maria che guarda verso il basso ed ha in braccio il Bambino e, con la mano destra, sembra voler nasconderne sotto al mantello, un secondo. Poco più in giù c’è un vestibolo esastilo, realizzato dall’architetto Ferdinando Monsignore nella metà del 1800. Addossate alla facciata, due nicchie, al cui interno ci sono le statue di, a sinistra, S.Carlo Borromeo e di S.Marco a destra, mentre scrive il Vangelo su una tavola ed appoggia un piede su di un leone. L’impressione è quella che il santo guardi la statua della Fede che posta diagonalmente a lui.
La Religione, la statua sulla destra della facciata, è rappresentata da una donna che indossa un lungo abito chiuso da un nastro mentre un manto (che rappresenta il segreto ermetico) la copre interamente. Impassibile ha lo sguardo (senza le pupille) verso l’orizzonte e sembra non accorgersi del giovane che le sta inginocchiato accanto e che le tende due Tavole di pietra bianche anche se, con l’indice della mano sinistra indica un punto. Con la mano destra sostiene una grossa croce latina e sembra non faccia alcuna fatica a sostenerla. Dal cappuccio fuoriesce la fronte, coperta da una specie di copricapo basso, su cui è inciso un triangolo da cui partono dei raggi. Il simbolismo, rappresentato dall’occhio al centro del triangolo, è usato nel cristianesimo per indicare l’occhio di Dio il cui sguardo tutto vede ed è anche un simbolo della massoneria dove rappresenta un distintivo iniziatico.
Un’attenzione particolare va data anche al fanciullo che si trova in questo gruppo di statue. E’ scalzo ed indossa un vestitino corto, legato in cintura. Il suo ginocchio sinistro è appoggiato a terra mentre sull’altro ha appoggiate due tavole di pietra, allusione a quelle dei dieci comandamenti, che offre alla donna.
La statua della Fede è rappresentata da una figura femminile abbigliata in modo molto simile a quella della Religione anche se, la sua veste ha un nastro intrecciato sul petto. Anche in questo caso il manto la copre interamente lasciando vedere, oltre la volto ed alle mani, il piede sinistro che calza lo stesso tipo di sandalo della Religione. E’ seduta su un cubo di pietra come la sua vicina. Con la mano destra tiene un libro aperto (Verità Rivelata) mentre la sinistra è alzata verso il cielo con un calice a stelo lungo. L’angelo alato seminudo che ha alla sua destra è in piedi ed ha nella mano destra un bastone mentre la sinistra è rivolta verso la donna, che non lo guarda.
Sull’altare maggiore c’è la statua di Maria, avvolta da una aura mistica da cui escono raggi dorati in un trionfo di luce mentre dall’alto scende una grossa corona. Nelle nicchie ai lati vi sono delle statue simboliche per la città e per i Savoia che commissionarono la chiesa. Nella parte superiore di un bassorilievo, c’è il candelabro a sette braccia tipico dell’ebraismo.
Al centro del pavimento nell’aula circolare c’è un foro che consente di vedere nella parte sottostante dove si trova l’Ossario dei Caduti della Guerra del 1915-’18. Su questa chiesa aleggiano moltissime leggende e, osservando meglio sia le statue che la struttura si possono scorgere molti simboli che richiamano la massoneria ed il paganesimo cosa non del tutto inusuale in molte chiese.