La collezione Cavallini Sgarbi Da Niccolò dell’Arca a Gaetano Previati – Tesori d’arte per Ferrara

La collezione Cavallini Sgarbi Da Niccolò dell’Arca a Gaetano Previati – Tesori d’arte per Ferrara – Oltre 100 capolavori della collezione Cavallini Sgarbi esposti nelle sale del Castello Estense.

L’esposizione è dedicata alla Collezione Cavallini Sgarbi, 130 opere tra dipinti e sculture, dall’inizio del Quattrocento alla metà del Novecento, raccolte in circa quaranta anni di collezionismo appassionato da Vittorio Sgarbi con la madre Caterina “Rina” Cavallini e con la presenza silenziosa di Giuseppe Sgarbi, e provenienti dalla Fondazione Cavallini Sgarbi.

Elisabetta Sgarbi, per il tramite della propria Fondazione, ha voluto che questa mostra raccontasse, nel luogo più rappresentativo della città di Ferrara, non solo la storia di una straordinaria impresa culturale, ma anche quella di una famiglia ferrarese che all’arte ha dedicato tutte le proprie energie.

La mostra si apre con un capolavoro del Rinascimento italiano, il San Domenico in terracotta modellato nel 1474 da Niccolò dell’Arca e collocato in origine sopra la porta “della vestiaria” nel convento della chiesa di San Domenico a Bologna, dove tra il 1469 e il 1473 l’artista attese all’Arca del santo da cui deriva il suo pseudonimo. Immagine potente, intensa, di estremo vigore naturalistico, il busto rivela l’impareggiabile capacità del maestro pugliese di infondere la vita alle sue figure, così vere che paiono respirare. Il destino porterà Vittorio Sgarbi a incrociare un’altra opera di Niccolò dell’Arca, un’Aquila in terracotta che appare una prima idea per quella posta sul portale d’ingresso della facciata della chiesa di San Giovanni in Monte a Bologna. Le due sculture di Niccolò apparvero in coincidenza con la scomparsa delle persone a lui più care: lo zio Bruno, nel 1984, la madre Rina, nel 2015. Seguono i notevoli capitelli con sibille eseguiti nel 1484 dal celebre scultore ticinese Domenico Gagini per la venerabile confraternita di Santa Maria dell’Annunziata di Palermo, le terrecotte di Matteo Civitali e Agostino de Fundulis, e una straordinaria raccolta di preziosi dipinti, perlopiù su tavola, eseguiti tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento: ai pittori nati o attivi a Ferrara – Antonio Cicognara, Giovanni Battista Benvenuti detto l’Ortolano, Nicolò Pisano, Benvenuto Tisi detto il Garofalo – si affiancano autori rari come Liberale da Verona, Jacopo da Valenza, Antonio da Crevalcore, Giovanni Agostino da Lodi, Nicola Filotesio detto Cola dell’Amatrice, Johannes Hispanus, Bernardino da Tossignano, Francesco Zaganelli, Bartolomeo di David, Lambert Sustris.

Redattore: RENZO DE SIMONE

Data Fine: 03 giugno 2018

Costo del biglietto: 6,00 €; Riduzioni: 4,00 €

Prenotazione: Facoltativa

Luogo: Ferrara, Castello Estense Piazzetta Castello, 1

Orario: tutti i giorni 9.30 – 17.30, ingresso consentito fino alle 16.45Chiusura posticipata alle 18.30 nei seguenti giorni:31 marzo, 1, 2, 25, 28, 29 e 30 aprile, 1 maggio, 1, 2 e 3 giugno, 26 dicembre

Telefono: +39 0532 299233

 

Articolo precedenteGiuseppe Mentessi (1857-1931) – Artista di sentimento
Articolo successivoMuri di sabbia, il primo disco de I Tremendi. Iniziata la campagna di crowdfunding per sostenere il progetto