Nella cornice dell’evento gourmet The Queen of Taste 2024 si è svolto, sabato 7 settembre, il convegno “La Cucina Italiana, patrimonio immateriale dell’UNESCO. Saperi e Sapori delle terre italiane“, organizzato da Cortina for Us in collaborazione con Ega Worldwide Congresses & Events. L’incontro ha avuto luogo in Piazza Dibona, nel cuore di Cortina d’Ampezzo, e ha visto la partecipazione di esperti del settore enogastronomico e culturale, nonché rappresentanti istituzionali, con l’obiettivo di rafforzare la candidatura della Cucina Italiana come patrimonio immateriale dell’UNESCO. Il convegno ha approfondito il valore della nostra tradizione culinaria e il suo ruolo nel contesto culturale ed economico globale.
L’evento ha preso avvio con i saluti istituzionali dell’Assessora alla Cultura di Cortina d’Ampezzo, Monica De Mattia, seguiti dall’intervento di Roberto Milletti, Capo della Segreteria Tecnica del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, che ha sottolineato come l’ottenimento del riconoscimento Unesco rappresenterebbe “un passo cruciale per preservare e promuovere la nostra ricca e inimitabile tradizione culinaria e significherebbe garantire la protezione e la valorizzazione dei nostri prodotti e delle nostre eccellenze gastronomiche, contribuendo così a rafforzare il marchio Italia oltre i confini nazionali”.
La giornata è stata aperta da Franco Sovilla, Presidente dell’Associazione Cortina for Us, ed Emma Aru, Fondatrice e Past President di EGA Worldwide Congresses & Events. Sovilla ha ripercorso la crescita di Cortina for Us e il ruolo dell’associazione nell’organizzazione di questo momento di confronto sulla Cucina Italiana tra autorevoli relatori, mentre Aru ha evidenziato l’importanza di promuovere la sensibilità verso le diversità bioculturali delle tradizioni culinarie italiane, rafforzando al contempo il legame tra il patrimonio gastronomico e l’UNESCO.
Il convegno si è articolato in due momenti principali: una relazione introduttiva seguita da due tavole rotonde, moderate dalla prof.ssa Simonetta Pattuglia, docente di Marketing all’Università di Roma Tor Vergata e direttrice del Master in Economia e Management della Comunicazione e dei Media. Pattuglia, nella sua relazione introduttiva, ha delineato i pilastri della candidatura UNESCO, evidenziando come le tradizioni culinarie italiane siano un elemento centrale del “brand Italia” e come queste tradizioni possano stimolare non solo il turismo e l’economia locale, ma anche contribuire all’attrazione di investimenti e all’incremento dell’export. Il riconoscimento dell’UNESCO, secondo Pattuglia, rappresenta un obiettivo chiave per rafforzare il settore agroalimentare italiano e garantire la protezione del patrimonio culturale gastronomico.
Nel corso della prima tavola rotonda Pierluigi Petrillo, docente di Diritto pubblico comparato, titolare della Cattedra Unesco sul patrimonio culturale, Unitelma Sapienza e tra i redattori della documentazione di candidatura, ha illustrato i potenziali benefici che deriverebbero dal riconoscimento, tra cui la crescita del turismo enogastronomico, lo sviluppo rurale e il rafforzamento delle economie locali. Maddalena Fossati, Direttrice della rivista La Cucina Italiana, ha ricordato l’impegno della storica testata nella promozione e nel supporto alla candidatura, evidenziando come la cucina italiana sia un elemento centrale nell’evoluzione della cultura alimentare globale.
Claudia Maria Golinelli, docente di Management degli Eventi presso l’Università Tor Vergata e presidente di EGA Worldwide Congresses & Events, ha ribadito come un riconoscimento UNESCO possa amplificare l’attrattività del Paese, tanto nel settore turistico quanto nella capacità di attrarre eventi internazionali di grande impatto, come ad esempio le Olimpiadi invernali 2026. Golinelli ha inoltre annunciato l’organizzazione da parte di Ega della prima edizione della 1000 Miglia in Florida, prevista per febbraio 2025. Il prof. Enzo Patierno, Coordinatore del Progetto di valorizzazione del PAT – Prodotti Agroalimentari Tradizionali, ha proseguito circa l’importanza della collaborazione tra Ministero dell’Agricoltura e Ministero della Cultura, sottolineando il lavoro dell’Istituto Nazionale per il Patrimonio Immateriale verso il riconoscimento UNESCO, anche attraverso il Geo-Portale della Cultura Alimentare (GECA).
La seconda tavola rotonda si è concentrata sugli aspetti economici e di marketing legati alla candidatura: il prof. Roberto Ravazzoni, docente di Economia e Gestione delle Imprese e Marketing distributivo presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, ha evidenziato l’importanza delle alleanze tra territori per raggiungere risultati comuni.
Paolo Cuccia, Presidente di Gambero Rosso, ha messo al centro del suo intervento il ruolo fondamentale del turismo di qualità come motore di sviluppo economico, collegando l’imminente svolgimento delle Olimpiadi invernali 2026 con le opportunità di crescita per il settore agroalimentare italiano.
Alberto Figna, Presidente di ALMA – La Scuola Internazionale di Cucina Italiana, ha ricordato il sostegno della scuola alla candidatura UNESCO, sottolineando come ALMA, con i suoi 20 anni di attività, rappresenti un baluardo per la valorizzazione del patrimonio culturale e artigianale italiano. Luigi Biasetto, Maitre Patissier e Campione del Mondo 1997, ha infine portato l’attenzione sui trend del settore pasticceria, analizzando le diverse scuole di pensiero sull’uso dello zucchero.
La manifestazione si è conclusa con il coinvolgimento di insegnanti e alunni dell’Istituto Omnicomprensivo Valboite. e la consegna di una borsa di studio da parte di ALMA ed i saluti conclusivi del presidente di Cortina For US. Il presidente di Cortina for Us ha salutato i partecipanti, esprimendo gratitudine per il successo dell’evento e l’ulteriore passo avanti verso il riconoscimento UNESCO della cucina italiana.
L’evento ha confermato il forte impegno delle istituzioni e degli attori coinvolti nel promuovere la Cucina Italiana come Patrimonio Immateriale dell’UNESCO, gettando le basi per il rafforzamento del sistema Italia a livello globale.