La misteriosa pittrice veneta del Seicento in mostra a Padova Antiquaria – Dalle nebbie dei secoli alla 35^ fiera- mercato Padova Antiquaria riemerge un giallo artistico che anticipò di 300 anni quello di Margaret Keane, la pittrice americana celebre per gli orfanelli dagli occhi grandi. Come l’artista di Nashville, anche Elisabetta Marchioni (o Marchiori) vissuta a Rovigo tra il Seicento e il Settecento, sfornava moltissimi quadri firmandoli col cognome del marito: la qual cosa ha impedito di ricostruire la sua storia anagrafica. Di lei sono rimaste pochissime informazioni, ma molti quadri presenti nel mercato internazionale: uno dei quali è in bella vista fino a domenica 31 marzo alla Fiera di Padova nello stand dell’antiquario Antichità Allegrini di Treviso.
La composizione floreale barocca ci parla di questa pittrice che operava in piena Serenissima Repubblica e amava dipingere nature morte di fiori o frutta. Secondo alcuni l’artista rodigina era moglie dell’orafo Sante Marchioni che aveva bottega nel centro cittadino; per altri invece era una monaca. Il cognome Marchioni oggi è diffuso soprattutto in Toscana e Lazio, mentre Marchiori è molto frequente nel Veneto sud- occidentale. In ogni caso al suo tempo, come scrisse nella seconda metà del Settecento il commediografo bolognese Francesco Bartoli (trasferitosi a Rovigo con i figli per aprire una libreria dopo che la moglie l’aveva lasciato per seguire la compagnia di Carlo Goldoni come primadonna), non c’era famiglia benestante rodigina che non avesse in casa da quattro a otto dei suoi quadri.
Il suo marchio di fabbrica artistico erano quindi i vasi traboccanti di fiori in stile rococò, dai colori cupi e densi. Rovigo conserva un suo paliotto nella Pinacoteca dell’Accademia dei Concordi, dopo che per anni era stato nella chiesa dei Cappuccini di Rovigo, come dono dell’artista ai frati.
Padova Antiquaria organizzata da Nicola Rossi di Nef srl, prosegue nei giorni feriali dalle ore 15 alle 20. In mostra 80 antiquari di 13 regioni, presenti con mobili, sculture, tappeti persiani dell’Ottocento, porcellane, statue, argenterie vittoriane e Decò, tessuti e stampe, cornici, specchiere; e ancora cristalli, arazzi francesi e fiamminghi, gioielli, vasi di Emile Gallé e della cristalleria Daum di Nancy. Manufatti medievali, molto Sette e Ottocento e tanti quadri, acqueforti, litografie di artisti come Albrecht Durer, Tiepolo, Picasso, Gio Ponti, Mirò, Canaletto, Guttuso, Fontana, de Pisis, Vedova, Giò Pomodoro, con incursioni fino agli anni Settanta. I valori in gioco vanno da poche centinaia di euro a mezzo milione.
Biglietti e ingressi
Padova Antiquaria si tiene al padiglione 1 della Fiera di Padova con accesso da via Tommaseo. Orari sabato e domenica 10-20, feriali 15-20. Ingresso 8 euro, ridotto 4 euro (over 65, gruppi di 10 persone, forze dell’ordine, studenti, diversamente abili, ragazzi dai 13 ai 17 anni), gratis sotto i 12 anni. Negli oltre 100 negozi padovani partner di Padova Antiquaria i clienti ricevono biglietti omaggio: elenco e informazioni sul sito http://www.antiquariapadova.com/