È uscito “Immagini”, il nuovo album di Antonietta Incardona (disponibile sulle principali piattaforme streaming per Pongo Edizioni). Si tratta del primo disco solista della pianista, che arriva dopo nove produzioni di musica da camera.
“Immagini” è un viaggio affascinante ed evocativo in dieci tappe, che attraversa gli “habitat artistici” di compositori di varia provenienza ed ispirazione. Direttori d’orchestra, compositori di musica contemporanea “classico-colta”, un cantautore, un compositore di musiche da film, giovanissimi musicisti capaci con la loro freschezza di esprimere forti emozioni.
L’obiettivo di questo progetto è «creare immagini diverse per emozionare diversamente», come sottolinea la stessa Antonietta, da sempre fautrice delle collaborazioni e dell’incontro tra espressioni artistiche, tanto da impreziosire l’album con una copertina firmata da Alfonso Restivo, pittore di fama internazionale.
«Questo è un album che mi sento addosso, che rispecchia le immagini della mia anima di donna e artista. Poi per me è motivo di grande soddisfazione, perché incidere in studio con accanto il creatore dell’opera è un’emozione indescrivibile, quasi più di un concerto dal vivo» – racconta Antonietta Incardona – «Per me ciò che contava era riuscire ad entrare in sintonia con gli autori, realizzare ciò che avevano nelle mante e nel cuore. E rendersi conto di esserci riuscita è qualcosa che ti apre l’anima!».
Sui compositori che hanno lavorato con lei dice: «I Maestri mi conoscono. Leonardo Laddaga ed Emanuele De Francesco avevano già scritto vari brani che poi ho inciso (il mio disco precedente “Evolve” è stato composto proprio da Leonardo. Con Adriano Bassi ci eravamo conosciuti durante la presentazione del mio cd “Portraits” (con brani di compositrici donne eseguito a quattro mani) e mi onora il fatto che trovi “Immagini” un album dal gusto etereo, con sonorità ancestrali».
E ancora: «Il Maestro Dones è una conoscenza più recente, accompagno i suoi allievi di direzione d’orchestra; Ugo Albion è stato un mio insegnante di storia della musica; Luciano D’Addetta suona con me in orchestra e spesso eseguo i suoi brani per le musiche da film; Marco Maiello è un giovanissimo trombettista che ha iniziato a comporre a 12 anni e ho suonato sotto la sua direzione in un’orchestra di fiati. Invece di Daniele Bertoldin ho eseguito il suo brano in prima assoluta per un Concorso Internazionale di Composizione, e mi è piaciuta l’atmosfera che creava quel brano. Infine Gianfranco Messina,è un violinista spalla dell’orchestracon cui collaboro e con il quale ho sperimentato il plettro dentro la cordiera!».