La piccola Emma è tornata in Italia – Sono stati loro a seguire le tracce di Emma, la bimba che il padre rapì da Vimercate per portarla in Siria. A individuare Mohamed Kharat e una volta arrestato a riportarlo in Italia dove è recluso a Rebibbia. Sono gli uomini dello Scip (Servizio per la cooperazione di Polizia) 300 in tutto, di tutte le forze di polizia italiane, 26 Uffici di collegamento in tutto il mondo, una sala operativa internazionale attiva 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, diretti da Gennaro Capoluongo. “Sono straordinariamente felice del ritorno di Emma, risultato di un impegno che dura da anni – racconta Capoluongo – e per il quale ci siamo spesi tutti per la soluzione di una dolorosa storia familiare”. Lo Scip, con gli omologhi turchi e con la collaborazione di alcuni familiari del padre, è riuscito a portar via la piccola Emma dai territori siriani e condurla in Turchia. “Dopo l’estradizione in Italia del padre Kharat Mohamed, lo scorso 10 febbraio – spiega Capoluongo – i contatti e l’attività di mediazione sostenuti da noi, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia ad Ankara, con le forze di polizia siriane e turche hanno avuto un’accelerazione, essendo stato scongiurato il timore di ritorsioni dirette sulla piccola. Seppure in territorio di guerra, la bambina è stata rintracciata ed al confine turco/siriano è stata presa in consegna dalla Polizia di stato italiana”. L’attività degli uomini dello Scip ha al suo attivo oltre 600 estradizioni l’anno, il coordinamento di operazioni internazionali di polizia, partnership con gli Uffici Centrali di Europol – The Hague – ed Interpol – Lyone – per il contrasto al crimine organizzato transnazionale, circa 800 informazioni classificate esaminate ogni giorno h24 ed inoltrate agli uffici investigativi sul territorio. Lo Scip è anche il braccio operativo della Task Force Interministeriale Interni-Esteri-Giustizia, che viene immediatamente attivata in caso di sottrazione di minori. Tra i casi più noti risolti negli ultimi due anni e mezzo oltre a Emma Houda: Cesare Avenati rapito dalla mamma nell’aprile 2011 da Moncalieri (Torino) fuggita in Croazia e riaffidato al padre nel settembre 2016; Francesco Solimo portato in Venezuela dalla mamma nel 2010 e ricongiunto al padre nel gennaio 2016; Sara Ammar rapita e trasportata in Egitto dal padre nel gennaio 2010 e riportata in Italia nel giugno 2015. (ANSA).