La Polizia Postale delle Marche a fianco dei minori per la navigazione sicura sul web – Continuano i reati contro i minori ed in particolare il fenomeno del Grooming su Social Network ed Internet Chat. Grooming letteralmente significa “il gesto di accarezzare il pelo” che gli animali si scambiano per igiene o affetto.
Per “ Child Grooming” intendiamo comportamenti volontariamente intrapresi con lo scopo di accattivarsi la simpatia e stabilire un contatto emozionale con un minore allo scopo di abbassarne le difese prima di intraprendere attività sessuale o sfruttamento. Comprende manipolazioni psicologiche nella forma di accattivarsi la fiducia mediante attività lecite finalizzate, però, a condotte illegali. Servono a carpire la fiducia del ragazzo e degli adulti cui è affidato anche per evitare successive denunce.
Spesso sono mostrate immagini di pornografia minorile al bambino, l’autore si dichiara amico di un conoscente del minore, parla in modo semplicistico di argomenti sessuali così da far si che il minore familiarizzi, poi si passa a richieste più esplicite senza però mai usare terminologie pesanti e volgari.
L’attività di grooming non costituisce ancora in Italia un illecito penale, tuttavia quando la finalità di sfruttamento o di abuso è molto evidente, chiaramente manifestata al minore accompagnata dall’esibizione di foto pornografiche o peggio pedopornografiche possono ravvisarsi diversi illeciti penali anche solo a titolo di tentativo.
Nel corso dell’estate sono stati avviati accertamenti dalla Polizia Postale delle Marche per tre distinte ipotesi e nei confronti di tre persone dedite alle molestie sessuali su minori e/o di diffusione di materiale pedopornografico.
In due casi l’attenzione dei genitori e/o la presa di coscienza e la volontà della minore hanno evitato che si arrivasse alla realizzazione ed alla diffusione del materiale pedopornografico. In questi casi i contatti sono avvenuti sui principali social network (Facebook ed Msn) ma in altre circostanze si è verificato anche nelle sessioni di chat fruibili dalle principali piattaforme di giochi elettronici o dai giochi di ruolo che si effettuano on-line. Persino i siti tramite i quali si effettua il poker on-line siano essi legali o illegali, in quanto non autorizzati in Italia, offrono occasioni di incontro con soggetti dediti all’attività di grooming.
Molti minori ricevono “una educazione” in famiglia o a scuola ed hanno la sensibilità e la prontezza di contattare un adulto quando la semplice “attenzione” verso di loro diventa un qualcosa di spiacevole se non addirittura una istigazione vera e propria che causa turbamento ovvero insistente ovvero ancora velata di minacce.
Alcuni adolescenti “cedono ai ricatti” dei molestatori successivi all’invio da parte loro di qualche immagine poco opportuna. E’ successo anche nella nostra regione dove la vittima, una ragazza di circa 17 anni, dopo la realizzazione ed il contestuale invio del filmato tramite webcam utilizzata in chat si è resa conto di essere caduta in una trappola e di trovarsi in un circolo vizioso in cui “il non dire”, il non denunciare il fatto la esponeva a ricatti continui e a richieste sempre più insistenti ed “esigenti”. A questo punto molti minori chiedono aiuto ai genitori che decidono di rivolgersi alla Polizia.
Risale sempre alla scorsa estate il terzo caso partito dalla denuncia sporta presso altra Forza di Polizia, concretizzatasi in una perquisizione congiunta e nel conseguente sequestro di materiale informatico contenente i files oggetto di denuncia. Indagato è un giovane residente nelle Marche che avrebbe ripreso la fidanzata minorenne durante un rapporto sessuale diffondendone l’immagine in rete attraverso un noto social network.
Purtroppo, però, se la diffusione in rete è già avvenuta neanche il sequestro dei supporti informatici potrà eliminare per sempre le immagini.