Le fondamenta del futuro si trovano nel presente. E quando l’attualità è segnata da un conflitto aspro e divisivo, si parte da qui per costruire un futuro diverso, e per dare spazio e voce alla riflessione. Per questa ragione, il Future Film Festival decide di chiudere la kermesse bolognese con la proiezione straordinaria de “La strada dei Samouni”, Premio ‘L’Œil d’Or’ per il Miglior documentario Cannes 2018: una storia di tragedia e rinascita di una famiglia palestinese, alla presenza eccezionale del regista Stefano Savona.
Un segnale chiaro per evidenziare il dolore per il conflitto in Medio Oriente, mai sopito e ora più che mai nel vivo. La decisione è stata presa anche per lanciare un messaggio di pace e di vicinanza per tutti coloro che ora stanno soffrendo.
“Il cinema d’animazione dimostra ancora una volta di essere un linguaggio universale, in grado di affrontare anche tematiche dure, con la leggerezza di cui è padrone, senza però essere superficiale” afferma Giulietta Fara, direttrice artistica del Festival. Il film racconta, con i magnifici disegni di Simone Massi, una delle tante storie di famiglie spezzate e rinate.