La straordinaria avventura delle 100 chitarre elettriche – Dal 19 al 24 giugno gli appuntamenti a Ravenna, Russi e Comacchio
È diventata l’icona stessa del rock, ha attraversato tutti i generi e gli stili, ha lasciato un segno indelebile sulla storia della musica degli ultimi fragorosi decenni e ha un ruolo sempre più importante sulle traiettorie della musica contemporanea: chi altri, se non sua maestà la chitarra elettrica? Per l’edizione che celebra lo straordinario contributo degli Stati Uniti alla musica come la conosciamo oggi nella sezioneNelle vene dell’America, Ravenna Festival si prepara a una settimana di eventi dedicati allo strumento principe della popular music: dal 19 al 24 giugno, tra soli ed esibizioni di massa, We Sing the Body Electric non è un revival, ma uno sguardo sul futuro della chitarra elettrica. Il progetto è realizzato con la partecipazione di PMCE – Parco della Musica Contemporanea Ensemble, in collaborazione con Fondazione Musica per Roma e Rockin‘1000. Torna inoltre ad affiancare il Festival DECO Industrie, gruppo con oltre 70 anni di storia che nel settore alimentare ha fatto della qualità e del made in Italy la propria missione e la propria forza; non a caso il supporto di DECO si lega a un progetto che – con appuntamenti musicali a Ravenna, Russi e Comacchio – ne riflette la vocazione al dialogo con più territori.
La chitarra elettrica è viva e sta bene: se un anno fa l’articolo uscito sul Washington Post e intitolato The Death of the Electric Guitar ha acceso un dibattito infuocato sulla salute dello strumento principe della popular music, il progetto We Sing the Body Electric racconta tutta un’altra storia. Una storia fatta di partiture di autori che negli ultimi decenni hanno tradotto le peculiarità dello strumento – e la sua magnetica sensualità – in dimensioni ancora inesplorate, fino a scoprirne le qualità sinfoniche; una storia fatta anche dei generi che la chitarra elettrica ha visitato nel corso della propria folgorante carriera: di blues, di rock, di minimalismo; fatta di territori diversi, che si riflettono nei luoghi di spettacolo: nel sito industriale del magazzino dello zolfo a Ravenna, fra l’argine del Lamone e il grandioso profilo seicentesco di Palazzo San Giacomo a Russi, sul Delta del Po a Porto Garibaldi e Comacchio.
L’avventura comincia con gli appuntamenti alle Artificerie Almagià del 19, 20 e 21 giugno: nell’ex-magazzino, la cui forma ricorda quella di una basilica a tre navate, si consumerà il rito profano della chitarra elettrica in tre serate. Le musiche? Firmano, tra gli altri, Ennio Morricone e Steve Reich, Alessandro Ratoci e Christopher Trapani, Steve Mackey dei Pulp e Bryce Dessner dei The National, la band vincitrice dell’ultimo Grammy per il miglior album di musica alternativa. Alla chitarra – ma anche al basso e contrabbasso – solisti e piccoli ensemble che si esibiranno anche in composizioni appositamente commissionate e in prima mondiale.
In fondo basta poco, un battito di ciglia, per farsi trasportare dal canto della chitarra elettrica: venerdì 22 giugno In a Blink of a Nightfesteggerà tutto il potere visionario della musica. Palazzo San Giacomo sarà infatti invaso dalle 100 chitarre elettriche, un’imponente orchestra che si esibirà sul tempo cangiante e ossessivo dei bassi e sull’immancabile pulsazione di una batteria, diretta da Tonino Battista e con Luca Nostro e Giuseppe Marino rispettivamente chitarra e batteria solista. Per misurarsi con una scrittura “sinfonica” – incluse nuove composizioni firmate da Elliot Cole, Glenn Branca e Michele Tadini, quest’ultimo con una partitura ispirata al tema musicale diSiamo soli di Vasco Rossi – il Festival ha esteso l’invito a tutti i chitarristi del territorio (ma anche oltre, senza limiti o confini) attraverso la collaborazione con Rockin’1000, la più grande rock band al mondo e community internazionale con base cesenate che ha già firmato alcuni dei più grandi eventi musicali collettivi degli ultimi anni, in concerto con That’s Live sabato 21 luglio a Firenze. Chi risponderà alla chiamata e sarà selezionato non solo sarà parte di un grandioso affresco sonoro, ma accederà anche alla masterclass gratuita con Cesareo di Elio e le storie tese (domande entro il 16 aprile, www.ravennafestival.org). L’elettrizzante festa musicale si concluderà, dopo tante pagine straordinarie dedicate a questo strumento-icona, con un irresistibile medley di Led Zeppelin e Jimi Hendrix, per celebrare gli eroi che hanno reso leggendaria la chitarra elettrica.
Il viaggio del Festival nelle vene dell’America non finisce qui: continua sulle sponde del Mississippi, o meglio su quelle del Po, per un ideale incontro fra i delta dei due fiumi. Sabato 23 giugno Il Blues dei Delta prende spunto dalle esperienze di contaminazione blues-mediterraneo di Antonio Gramentieri – Don Antonio su disco e palco – per una serata pensata su misura per Porto Garibaldi. Un’idea amplificata e allargata di blues, con profumi d’America, ma anche di Asia e Africa, in costante rimbalzo su due sponde dell’oceano e dei mari nostri. Aggiungi due grandi interpreti sempre in bilico fra Italia e America – Eugenio Finardi e Bobby Solo – e il crocevia fra Romagna, Africa e Mississippi rappresentato da Vince Vallicelli, ed ecco svelarsi una mappa di interventi musicali disseminati lungo il porto canale, fino al gran finale con vista mare e tutti i musicisti coinvolti. Forse senza rinunciare a un tocco nostalgico, là dove il blu di mare, notte e musica incontra l’eco di grandi stagioni della canzone italiana – da Una lacrima sul viso a Musica ribelle.
Infine domenica 24 giugno un altro percorso si snoda lungo il Delta del Po e le Valli di Comacchio: il concerto trekking (e quest’anno anche bike) dalle tinte blues, realizzato in collaborazione con Trail Romagna. In bici, a piedi e in battello fino alle antiche saline dove, fra fenicotteri rosa e casoni, si erge il posto di guardia estense, la cinquecentesca Torre Rossa da cui oggi lo sguardo può spaziare fino a scoprire il mare e Comacchio, le valli e le saline. Delizia per gli occhi, ma anche per le orecchie e il palato: un concerto di chitarre attende il pubblico al casone Serilla, vero e proprio emblema della vita dei vallanti, che attraverso stazioni di pesca come questa potevano dedicarsi alla cattura delle anguille nel labirinto-trappola del lavoriero; al Bettolino di Foce invece l’immancabile momento gastronomico della tradizione.
“Abbiamo accolto volentieri l’invito a sostenere questo progetto dedicato allo ‘strumento principe della popular music’ – sottolinea Giorgio Dal Prato, amministratore delegato di DECO – abbinandolo idealmente alla ‘regina della popular cuisine Romagnola’: la nostra Piadina Loriana, estremamente attuale, buona da soli e ancora più buona in compagnia, per feste all’aperto come il concerto delle 100 chitarre.” La Piadina Loriana sarà infatti parte dell’offerta gastronomica che, da sempre, contribuisce all’atmosfera festosa e informale degli appuntamenti open air a Palazzo San Giacomo.