La tragedia all’Hotel Rigopiano a Farindola – Ed è stata proprio la neve, o meglio, una slavina a bloccare 30 persone all’interno dell’Hotel Rigopiano a Farindola, in provincia di Pescara, sotto il Gran Sasso. In base alle ultime notizie, delle 11 di venerdì mattina, sembrerebbe che 8 di loro tra cui due bambini siano vivi. I soccorritori li avrebbero individuati sotto ad un solaio dove si era formata una bolla d’aria. Benchè infreddoliti e spaventati sono riusciti a comunicare con quelli che sono i loro salvatori. Qui, sul posto della tragedia, i primi soccorritori sono riusciti ad arrivare alle 4 di giovedì mattina, solo grazie agli sci. La situazione è gravissima. La slavina, con la sua violenza ha letteralmente spostato l’albergo, una struttura da favola, di 10 metri e lo ha invaso. Mercoledì pomeriggio ai soccorritori erano arrivate richieste d’aiuto drammatiche partite dal resort: «Aiuto, aiuto stiamo morendo di freddo». Gli ospiti dell’albergo si stavano preparando per lasciare la struttura ma sono stati bloccati dalla violenta nevicata. Una corsa contro il tempo quella dei soccorritori che, pur di raggiungere i 22 turisti, tra cui 4 bambini, e 7 dipendenti intrappolati nella struttura dalle macerie e da oltre 4 metri di neve, hanno scavato anche con le mani. Attorno alle 9.30 il primo drammatico ritrovamento: il corpo di un uomo. All’esterno della struttura sono stati trovati, fortunatamente in buone condizioni, Giampiero Parete un cuoco in vacanza con la famiglia e Fabio Salzetta. I due al momento dell’incidente erano all’esterno ed hanno visto la slavina arrivare. L’interno della struttura, o almeno la parte in cui sono riusciti a entrare i soccorritori, è devastato. Ovunque neve, detriti ma soprattutto silenzio. Un silenzio drammatico che ha il sapore della morte. «Chiamiamo ad alta voce ma nessuno risponde» ripetono i soccorritori che non si arrendono e continuano a scavare.