L’addio di Misha Mengelberg – Domenica 18 novembre, presso l’Associazione Remo Gaibazzi (Borgo Scacchini, 3/a, ore 18.00, ingresso libero), ParmaJazz Frontiere Festival ricorda il geniale musicista e pianista jazz Misha Mengelber (scomparso nel 2017) con la proiezione di un documentario di Cherry Duyns: un delicato ritratto nel duro confronto con una malattia che ha progressivamente fatto scivolare nell’inconsapevolezza un musicista di intelligenza e lucidità tanto rare. Scomparso nel 2017, nel 2013 Misha Mengelberg ha dato il suo addio alle scene proprio con l’Instant Composer Pool Orchestra al londinese Vortex: la sua ultima, tristissima performance.
Misha Mengelberg non era soltanto un incredibile e geniale improvvisatore, un compositore obliquo e originale, ma anche e soprattutto un agitatore culturale: un rivoluzionario capace di riscrivere regole e reinventare prospettive, di connettere e contaminare. Dall’alto di una visione del jazz che abbracciava con sogghignante naturalezza gli azzardi delle avanguardie (il padre Dada e il figlio Fluxus) e gli stilemi della musica che amava (Ellington, Herbie Nichols e l’ossessione per Monk, anche grazie a lui finalmente disciolto nella modernità). Co-fondatore nel 1967 dell’Instant Composers Pool, artista complesso e personalità significativa del mondo dell’arte in senso totale, ha influenzato con il suo lavoro, e una certa dose di ironia, un’intera generazione di musicisti.
Per Misha Mengelberg, il dimenticare ha avuto inizio.
Sta aspettando un taxi che non ha mai chiamato per andare a un concerto che non avrà luogo. Il compositore/pianista e GranDuca del jazz Misha Mengelberg (1935) è stato sommerso dall’ombra della demenza alla fine della sua vita di musicista. Al jazz club londinese Vortex nel 2013 ha dato il suo emozionante addio alla scena internazionale. È stata anche la sua ultima performance con la sua orchestra, la Instant Composers Pool Orchestra. I musicisti fanno fatica a lasciarlo andare via ma il declino di Misha è costante e lui lentamente scivola via dal loro gruppo.
Un film che ci parla di lealtà, interrogativi, rispetto e dedizione. E di musica, la musica di Misha Mengelberg.”
Cherry Duyns