L’altro volto della morte, l’urban-fantasy di Francesca Veronesi

Un articolo del 2018 pubblicato sulla testata dell’Indipendent UK narra di come analizzando i comportamenti di alcune persone negli attimi che succedono la morte sia stato possibile ipotizzare che, in alcuni casi e per un lasso di tempo piuttosto breve, alcune persone fossero coscienti anche dopo la morte.

Leggendo “L’altro volto della morte”, l’esordio fantasy della giovanissima scrittrice bolognese Francesca Veronesi, capita più volte di soffermarsi a riflettere dinnanzi a quel bivio, davanti a cui presto o tardi tutti fanno capolino, che collega la morte e la vita.

È ciò che fa anche Veronesi nel suo esordio, rimettendo in discussione questo limite, in una maniera quasi confortante verso le persone che restano quando un lutto le travolge.

“L’altro volto della morte” – pubblicato per l’editore Albatros e con la preziosa prefazione di Barbara Alberti che conduce il lettore in una profonda riflessione sul ruolo della letteratura e sull’importanza di creare nuovi spazi in cui i nuovi scrittori, e perciò di conseguenza i lettori 2.0, possano riconoscersi in toto – è un fantasy (più specificamente un urban-fantasy) che guida il lettore alla scoperta di un mondo inedito, dove i confini tra il Bene e il Male si mescolano fino a confondere prima di tutto i protagonisti e la Morte e la Vita perdono i loro limiti definitivi, come spesso accade nella letteratura.

Protagonista assoluta della vicenda è Adriel, capelli biondo cenere, costretta a sentirsi “diversa” fin dal giorno in cui è venuta al mondo.

Una bambina – poi una giovane donna – cresciuta sotto lo sguardo spesso timoroso dei propri genitori, probabilmente anche a partire da uno strano fatto legato alla scomparsa di una sua zia, quando ancora seienne, Adriel aveva predetto che da lì a poco sarebbe morta. Adriel non ha amici a parte Hawah – cresciuta con lei come fosse una sorella – né spazi in cui sentirsi al sicuro dall’esterno: perciò si chiude in una specie di mutismo selettivo e non le è permesso di saltare neanche una seduta dal terapeuta che la segue in analisi.

È proprio all’uscita di una seduta da Mac, l’unico psicanalista che non si sia spaventato davanti alle stranezze di Adriel, che la giovane studentessa incontrerà un ragazzino singolare, Connor – il cui incrocio suggella immediatamente una nuova consapevolezza: Adriel ha già visto quell’affascinante ragazzo da cui non riesce a staccare gli occhi, ma non ha idea di dove si siano conosciuti. Inoltre, Connor non pare ricordarsi di lei e di molte altre cose che lo riguardano direttamente.

Finché una rissa tra studenti non consegna a Adriel e alla sua inseparabile amica Hawah una strana coincidenza.

Durante una giornata cominciata come tutte le altre (quindi con uno di quei terribili incubi che da sempre, inspiegabilmente, presiedono i sonni tormentati di Adriel) – presso la prestigiosa North Star School di Eagle (Idaho, USA) – lo studente preso di mira da uno dei bulletti dell’istituto, in realtà, è proprio lo stesso ragazzo che Adriel ha incontrato dal suo analista, Connor.

A nulla serve che lui dichiari di non essere nuovo nella scuola, perché ciò di cui è convinta la solitaria Adriel è di non averlo mai visto e non trova spiegazione di come possa tuttavia ricordarselo, per quanto cerchi in tutti i modi di raccontarsi storie incomplete e spiegazioni che non si reggono in piedi.

“Sapeva anche lei quanto flebile fosse la sua scusa. La verità era che Connor non aveva mai frequentato quella scuola. E se neanche Hawah l’avesse visto con i suoi occhi quella mattina, Adriel avrebbe davvero creduto di essere una pazza con delle allucinazioni”.

L’incontro tra i tre personaggi darà inizio a una storia avvincente, fatta di colpi di scena che conducono i lettori sempre al di là delle pagine, in un mondo dove ciò che è possibile si mimetizza con l’impossibile.

Ma ciò che più impressiona dell’opera di questa precoce promessa letteraria è soprattutto la capacità di tenere insieme tutto il mondo dell’arte: Veronesi non risparmia il lettore da riflessioni che orbitano attorno all’arte: dalla filosofia alla storia, dalla letteratura di Jane Austen alla scienza e fino alla musica, sempre presente nelle giornate dei giovani protagonisti.

Un’opera ambiziosa che si consegna come il primo volume di un’avvincente trilogia fantasy, che non si limita a raccontare una storia ma che tra le trame del racconto nasconde tematiche quali la la morte, proprio a partire da un prologo misterioso, ambientato in una Bologna del 2040, quando all’interno di una mostra dedicata all’Africa, una esplosione e una misteriosa reliquia mettono in discussione il passato e con esso tutto ciò in cui, fino a quel momento, Adriel aveva pensato possibile.

Informazioni sul testo  
Titolo: L’altro volto della morte
Autrice: Francesca Veronesi
Editore: Albatros Edizioni
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