L’Altroparlante: rap di protesta in tutto e per tutto

Eccolo il ritorno del progetto L’ALTROPARLANTE, firmato dallo storico producer napoletano Gino Magurno e dal rapper Rosario Spampinato in arte Pornoclown. Finisce un silenzio che durava da circa dieci anni e si interrompe oggi con il singolo “Manifesto” a cui segue quest’ultima release “Non sono un italiano”.

La formula è presto fatta: al bando tutti i cliché e le regole dell’arte, al bando questa bulimica schiavitù dell’apparire.

L’estetica solo come mero vettore basico.

Tutto, ma proprio tutto, alla responsabilità del contenuto lirico. Lirica che di certo non la manda a dire.

«Qualcuno, a proposito della canzone “Manifesto”, ci ha accusati di aver usato un linguaggio volgare riferendosi all’espressione ce sta ‘ncopp’ ‘o cazz’ rivolta a tutte le persone e le cose che non sopportiamo. Beh… certamente non è Dolce Stil Novo ma non ci sembra che la suddetta espressione sia gratuita, visto che vogliamo esprimere con forza il nostro dissenso e la nostra rabbia nei confronti di ciò che detestiamo. Sarebbe stato anacronistico, ma ancor di più ridicolo, se avessimo usato il linguaggio di Renzo Tramaglino che nei Promessi Sposi al colmo dell’ira grida “birbante”». G. Magurno

Il fatto è che non siamo più abituati ad un canto di protesta oggi, immersi continuamente in un rumore di fondo dentro cui galleggiamo nel politicamente corretto e nella perfezione estetica del tutto. Aspettiamo il disco dal titolo “Chiacchiere e distintivi” e vediamo che tipo di accoglienza troverà. Di certo noi saremo in prima fila…

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