Il prossimo 3 luglio la pittrice di fama internazionale Katia Papaleo, membro di The Perceptive Group, sarà protagonista di un approfondimento critico al Padiglione Grenada alla 60. Biennale di Venezia Arte, presso il Palazzo Albrizzi-Capello.
Conosciuta per opere che si contraddistinguono per un’intensa poesia, sarà protagonista di un approfondimento relativo a La scommessa di Arianna in cui la composizione, come dichiarato dalla critica d’arte Giulia Rustichelli: “dirama turbinii di tonalità e picchiettature alla Ernesto Treccani; in cui coraggio e trepidazione si mescolano, pari alla gioventù del soggetto ritratto, che guerreggia senza posa [… ] La creazione di Katia Papaleo, fede di rinascita e guarigione, assurge così a cumulo di vita e sofferenze; le memorie si affastellano, si sfidano, si completano, vi trabocca il temperamento istintivo, schietto, quale trasposizione lirica di straziante invocazione ed empatico colloquio”.
L’opera è significativa di una produzione pittorica sempre all’insegna di uno sfavillante cromatismo dove la materia sulla tela conserva un sapore impressionista con echi alla Leonid Afremov. Le commistioni della Nostra si affidano inizialmente a un impianto disegnativo che riflette la visione del reale in maniera essenziale. Tale resa confluisce, man mano, in un’astrazione di stampo surreale.
Nel resto della produzione si evince un’attenzione nei riguardi della simbologia, quel linguaggio potente di espressione che permette di comunicare la complessità. Si instaura con il visitatore una connessione che consente di superare le barriere linguistiche e culturali, in una mescolanza che non accetta gerarchie dove le religioni, i miti, gli animali fantastici vengono posizionati gli uni vicini agli altri.
L’artista offre mondi nuovi, dalla tavolozza intensa eppure soffusa, fiabesca, che evidenziano una comunanza con la ricerca misteriosa di Odilon Redon.
Breve Bio di Katia Papaleo
Nata nel 1971 a Milano, membro del collettivo The Perceptive Group in questa edizione della Biennale di Venezia Arte 2024, l’artista possiede una formazione professionale avendo frequentato la scuola “Fucina dei Colori” istituita dal Maestro veneziano Benito Trolese. La Nostra ha preso parte a molte esposizioni delle quali menzioniamo innanzitutto le monografiche tenutesi nel capoluogo lombardo, tra le quali “La Scatola delle Emozioni”, allestita negli spazi del Centro Culturale San Protaso (2013), la bi-personale “Emozioni”, presso la Galleria degli Artisti (2016), quelle all’Alzaia Naviglio Grande (una nel 2015 e due nel 2016), “Lègami”, al Museo dell’Arte e della Scienza (2018), nell’Antico Oratorio della Passione di Sant’Ambrogio (2020) e allo Studio Zecchillo (ex Studio Piero Manzoni) con “La poetica del colore” (2022). Papaleo quest’anno è anche presente in una monografica alla City Gallery Vienna -ubicata nella stessa città (giugno 2024). Per quanto riguarda le mostre collettive citiamo, a titolo non esaustivo “Non si può prescindere dal colore”, presso la Biblioteca Baggio (2011) e “Frammenti di Vita”, al Centro dell’Incisione (2014), entrambe a Milano; inoltre la ricerca dell’artista è stata presentata a “I volti, le maschere, i paesaggi di Piero Vannucci detto il Perugino” presso la Cartiera Medievale della Gaita San Giovanni di Bevagna (PG, 2023), presso “L’Arte, prolungamento della creazione divina” nella storica Galleria La Pigna del Palazzo Maffei Marescotti a Roma (2021), alla quinta edizione del Concorso Internazionale d’Arte città di Corchiano -tenutosi nella Chiesa rinascimentale di Sant’Egidio a Viterbo (2016), all’esposizione nella Berlin Gallery & Auction della capitale tedesca (2016) e al World Wide Art Show 2017 di Chelsea (New York). Sempre all’estero altre partecipazioni si segnalano a Istanbul, Abu Dhabi, Londra, Montecarlo, Parigi, Charleroi (Belgio), Berlino. Le sue creazioni sono state pubblicate in volumi d’arte di settore come l’Atlante dell’Arte Contemporanea nelle edizioni 2020 e 2024.