Le città invisibili di Italo Calvino – A Roma a Ar.Ma Teatro per il Doit Festival (3 e 4 aprile) e al Teatro Sala Uno (dal 10 al 15 aprile) viene presentato da Argillateatri con nuovi interpreti lo spettacolo Le Città Invisibili di Italo Calvino, fedele al testo calviniano, in un’operazione unica che mette in relazione letteratura e teatro. La regia di Ivan Vincenzo Cozzi sceglie 15 delle 55 città proposte dal celebre scrittore, affida ad Alessandro Vantini il ruolo di Kublai Kan e suddivide in tre il ruolo di Marco Polo interpretato da Roberta Lionetti, Brunella Petrini e Mariachiara Vigoriti.
Le Città Invisibili di Italo Calvino è un diario di viaggio in luoghi straordinari, che racconta degli incontri tra l’imperatore tartaro Kublai Kan e Marco Polo, mercante veneziano, giunto alla sua corte. Il Kan vuole conoscere il suo sterminato regno e chiede a Polo di percorrere i suoi territori per raccontargli la forma e la vita delle città che lo costellano. Ad ogni ritorno Polo narra a Kublai di città fantastiche: città di gioia e desiderio, città venate di rimpianti, città dell’assenza o della morte; città al confine fra reale e immaginario, che sfidano la logica e il tempo.
Affascinato ma scettico sui racconti del viaggiatore, il Kan lo incalza per avere risposte capaci di riaccendere le aspettative perse nel momento in cui ha raggiunto il possesso del suo regno e Marco, con la sua narrazione, riesce ad provocare nuove visioni e a rendere nuovo senso alle conquiste del Kan.
Il loro dialogo s’attarda fra segreti, iperboli, prospettive ingannevoli, mentre attorno prende forma qualcosa di nuovo, perché forse è vero, come dice il Kan, che ogni città altro non è che la descrizione di una sola, unica città.Quella perfetta.
Venerdì 6 aprile alle 17.30 lo spettacolo verrà presentato alla Biblioteca Penazzato di Roma con regista e attori della compagnia e Fabrizio Scrivano (Professore di Letteratura Italiana dell’Università di Perugia, autore di Calvino e i corpi, Morlacchi editore.
NOTE DI REGIA
Le Città Invisibili non è un testo teatrale e, secondo lo stesso Calvino, non è neanche un romanzo, ma un diario, un insieme di suggestioni. Eppure, anche senza farne un adattamento, siamo riusciti a creare una drammaturgia specifica lavorando sull’intreccio dei monologhi, delle azioni e delle musiche.
Fra le cinquantacinque scritte da Calvino, abbiamo scelto quindici città e dieci appartenenze: memoria, desiderio, segni, cielo, città sottili, occhi, scambi, città dei morti, città e nome, città continue basandoci sulla loro attualità, sui significati e sulle simbologie che le rendono espressione della necessità di un nuovo dialogo fra civiltà.
Uno dei fili conduttori è il viaggio, quello che intraprendiamo ogni giorno alla ricerca del nostro equilibrio, quello che ci induce alla scoperta di nuove possibilità, quello che può cambiarci intimamente anche se non lo sappiamo, ma anche quello che passa attraverso le nostre terre e i nostri mari, intrapreso da altri esseri umani come noi alla ricerca di una nuova pace e di nuove risposte.
Un altro è il sogno, quello che ci accompagna lungo il sonno, ma anche quello fatto dai nostri talenti e dalle nostre speranze, quello che ci viene in soccorso quando tutto sembra crollare, quello che ci offre il senso del provare, e del trovare e del non arrendersi di fronte alle difficoltà o agli orrori.
I dialoghi fra Polo e il Kan sono stati scomposti e ricostruiti lasciando per lo più integro il testo originale e perseguire il senso più profondo che abbiamo dato alla lettura: ogni città rappresenta un aspetto diverso dellacittà ideale che, quotidianamente ipotizziamo e speriamo. Ognuno di noi, infatti, giorno dopo giorno realizza una sua città, una metafora del proprio rapporto con la vita.
Ognuno si rapporta alla vita con quelle che sono le sue capacità e con i sensi che mette in campo per riuscire a leggere le proposte della vita. Ed ogni città rappresenta qualcosa di noi: sogni, vizi, dolori, immaginario, danza, paura.
Argillateatri
LE CITTÀ INVISIBILI
Personaggi e interpreti
Kublai Kan Alessandro Vantini
Marco Polo Roberta Lionetti, Brunella Petrini, Mariachiara Vigoriti
Regia
Ivan Vincenzo Cozzi
Musiche originali Tito Rinesi
Selezione testi Isabella Moroni
Scenografie Cristiano Cascelli
Costumi Marco Berrettoni Carrara
Si ringrazia, per i costumi, l’atelier di Marina Sciarelli
Disegno luci/suono Nino Mallia
Ufficio Stampa Carla Romana Antolini
Organizzazione Isabella Moroni
Martedì 3 e mercoledì 4 aprile, ore 20.45 – Ar.Ma Teatro via Ruggero di Lauria, 22
Ingresso 12 €, ridotto 10 € e 8€
Da martedì 10 a domenica 15 aprile, ore 21.00 Teatro Sala Uno Piazza di Porta S. Giovanni, 10
Ingresso 15 €, ridotto 12 €
Venerdì 6 aprile, ore 17.30
Incontro con Fabrizio Scrivano Biblioteca Pennazzato via Dino Pennazzato, 112 (Ingresso Libero)