L’Ensemble Vocale Voces Suaves per la Prima Liturgia del Festival 2018 – Domenica 10 giugno, ore 10, a Sant’Apollinare in Classe
Lo splendore delle basiliche custodi della storia, dell’arte, della spiritualità di Ravenna; programmi musicali che illuminano la storia della devozione dei popoli europei; interpreti di rilievo internazionale e realtà del territorio. Sono questi gli elementi che hanno reso In templo Domini un appuntamento consolidato e apprezzatissimo di Ravenna Festival. Il percorso di liturgie nelle chiese della città ricomincia da Sant’Apollinare in Classe, domenica 10 giugno, con la funzione accompagnata dagli svizzeri Voces Suaves: l’ensemble di Basilea, fondato nel 2012 e già attivissimo in prestigiosi festival in tutta Europa, si dedica alla musica rinascimentale e barocca, sposando l’attenzione per pratiche storicamente corrette a un’interpretazione suggestiva e toccante. Per la liturgia a Classe propongono alcune delle più rappresentative composizioni sacre di Claudio Monteverdi – accanto a musiche dei coevi Luca Marenzio e Carlo Gesualdo – tratte da diverse raccolte pubblicate a Venezia tra il 1610 e il 1667.
La solenne basilica paleocristiana di Sant’Apollinare in Classe è la prima destinazione del percorso di musica e fede del Festival 2018. La pagine scelte di Monteverdi individuano alcuni momenti chiave della vita del compositore, a partire dal quel 1610 che lo vede impegnato – già adulto e famoso maestro di cappella presso la corte dei Gonzaga a Mantova – a cercare un impiego di maggior prestigio; una ricerca che lo porterà, tre anni più tardi, alla Basilica di San Marco, di cui rimarrà maestro di cappella fino alla propria morte nel 1643. Proprio dall’enorme attività musicale veneziana di Monteverdi sono tratte gran parte delle composizioni proposte, accanto a un madrigale spirituale del bresciano Luca Marenzio e un mottetto di Carlo Gesualdo da Venosa. Per quanto lo stile di queste due composizioni sia estremamente diverso rispetto a quello di Monteverdi, queste partiture fanno parte dello stesso processo di trasformazione dell’orizzonte musicale al crepuscolo del Rinascimento.
L’ensemble Voces Suaves, fondato nel 2012 da Tobias Wicky, è formato da un nucleo di otto cantanti professionisti, la maggior parte dei quali ha frequentato la Schola cantorum basiliensis. Il loro repertorio comprende una ricca selezione di madrigali italiani, musiche del primo Barocco tedesco, oratori e messe del Seicento italiano. Basandosi su una profonda conoscenza del contesto storico e delle diverse lingue che vengono cantate, i Voces cercano un suono d’insieme caldo e pieno, tale da creare una musica “soave” capace di commuovere lo spettatore. Un risultato perseguito anche attraverso un intenso lavoro di gruppo, in un vivace processo di scambio creativo e collaborazione.
Il cammino di In templo Domini continua con omaggi a grandi autori: dopo il seicentesco Monteverdi sarà la volta del quattrocentesco Guillaume Dufay con i Graindelavoix ( (17 giugno, Basilica di San Vitale). Seguirà una deviazione nel Nord Europa con l’Ensemble Heinavanker e un altro compositore del XV secolo, Johannes Ockeghem (24 giugno, Basilica di San Vitale), per poi tornare in Italia, con l’omaggio a Domenico Bartolucci dei ravennati Ludus Vocalis (1 luglio, Basilica di Sant’Agata Maggiore) e la Missa sine nomine di Aurelio Signoretti con la Cappella Musicale della Cattedrale di Reggio Emilia (8 luglio, Basilica Metropolitana).
Tutti gli appuntamenti di In templo Domini sono a ingresso libero.