Benvenuti a questa intervista esclusiva con la band dei Rogue Charlie. Oggi ci addentriamo nel mondo della loro musica, esplorando in particolare il singolo intitolato “La Tempesta”. In questa canzone, l’ansia emerge come tema centrale, dipingendo un quadro vivido di come questa forza invisibile possa diventare una minaccia imminente nelle nostre vite.
Come è iniziata la vostra avventura nel mondo della musica?
La nostra avventura inizia nel 2018 dall’idea di Lorenzo e Alberto, rispettivamente chitarrista ed ex-chitarrista del gruppo, di fondare una band, a cui si aggiungeranno poi Alessandro e Federico (voce e basso).
Solo qualche tempo dopo, per mezzo di amicizie comuni, entreranno a far parte del gruppo anche Nicolò come batterista e Laura alle tastiere.
All’inizio il tuto nasce un po’ “per gioco”, senza un obbiettivo preciso; il classico gruppo di amici con la passione per la musica che si trovano a suonare nel week-end, ma man mano che passano le prove la complicità aumenta fino allo sfociare del primo inedito “My Kingdom” e da qui, come si suol dire, il resto è storia.
Anche il nome nasce un po’ per caso, Charlie è il nome della cagnolina di Lorenzo che abbiamo deciso di eleggere come nostra mascotte, questo per la spensieratezza che dimostrava nonostante l’età avanzata.
C’è stato un momento decisivo in cui avete detto “questa è la nostra strada”?
Non precisamente, anche se comunque abbiamo avuto occasioni importanti che ci fanno sperare in un futuro nella musica. Ogni volta che suoniamo assieme, che sia in sala prove o su un palco, ci divertiamo e diamo un senso all’impegno e alla passione che mettiamo in questo progetto.
Come avete superato le sfide che avete incontrato e cosa avete imparato da esse?
Tutt’ora ci troviamo ad affrontare numerose sfide in quanto piccoli artisti, ma sappiamo che si tratta di un percorso che si evolve continuamente e che può portarci lontano. La famosa “gavetta” a cui si va incontro per far conoscere la propria musica è un rito di passaggio, che abbiamo però imparato ad apprezzare proprio per il contatto con le persone e le esperienze che ci ha portato a fare.
Come avete visto evolvere il vostro stile musicale e artistico nel corso degli anni?
Siamo passati da uno stile grezzo e inesperto, ricco di influenze, come si può ascoltare dal nostro primo EP “Coronation”, a qualcosa più maturo e consapevole, sia a livello musicale e melodico che di tematiche trattate nei brani. Possiamo dire di star crescendo come persone e come gruppo insieme alla nostra musica, siamo direzionati verso un obiettivo, ma la capacità di sperimentare ed evolversi rimane sempre uno dei nostri fondamenti.
Quali consigli dareste a chi sta iniziando la sua carriera artistica?
Quello che possiamo suggerire è di tenere sempre a mente il motivo per cui si ha deciso di intraprendere questa strada e soprattutto la passione che guida questa scelta. Nella scena musicale attuale bisogna saper cogliere ogni opportunità, essere sicuri di sé stessi e a volte anche un po’ arroganti per farsi ascoltare dentro un mercato competitivo e frenetico.
Inoltre bisogna tenere a mente che gli imprevisti e i fallimenti fanno parte del percorso, ma è proprio in questi momenti che bisogna ricordare e seguire quella scintilla che ci ha fatto cominciare.
C’è un messaggio o un’emozione che sperate di trasmettere attraverso il nuovo singolo “La Tempesta”?
Con “La Tempesta” affrontiamo il tema dell’ansia vista come una minaccia che incombe sulle nostre vite: ci spaventa, ci fa sentire impotenti e offusca la visione che abbiamo del futuro. A volte, però, non si riesce a spiegare, e rimaniamo incompresi agli occhi degli altri, giudicati come folli, preoccupati per una tempesta imminente che nessuno riesce a vedere tranne che noi stessi.
Avete intenzione di esplorare nuovi generi musicali nei vostri prossimi progetti?
Il nostro stile consiste in un alternative-rock con varie influenze, ci piace giocare e sperimentare sul brano.
Nel prossimo EP, in uscita a gennaio di cui La Tempesta e Falena fanno parte, si possono percepire influenze emo, con l’aggiunta di sonorità elettroniche.
Insomma, non ci piace soffermarci su un unico genere, per questo arricchiamo la nostra musica con ciò che ci piace, cercando comunque di mantenere una certa coerenza nel brano, in modo che il prodotto finale sia qualcosa di innovativo e allo stesso tempo piacevole all’ascolto.