Poesia e immagini in nome dell’ambiente
Logos Zanzotto, il documentario di Denis Brotto dedicato al grandissimo poeta del paesaggio nel centenario dalla sua nascita, continua il suo viaggio valicando i confini nazionali per approdare in Galles prima e a Parigi dopo. Appuntamento quindi il 20 novembre alle 17,30 allo Snowcat Cinema di Penarth in collaborazione con l’Italian Cultural Centre Wales; per poi spostarsi il 26 novembre alle 19 all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi all’interno delle iniziative collegate alla tre giorni (25/27 novembre) del Convegno internazionale: Zanzotto europeo: la sua “poesia di movimento”.
L’appuntamento gallese si inserisce, invece, in una serie di appuntamenti che, mettendo al centro la poesia, andranno ad indagare se pure in pillole l’arte italiana per raccontarla al pubblico del Wales che, lo ricordiamo, vanta una numerosa comunità italiana erede degli insediamenti già dalla fine dell’800 e degli inizi del ‘900. Fra le iniziative la presentazione di Tempo. Excursions in 21th Century Italian Poetry, una raccolta sulla poesia italiana di questo primo scorcio di secolo a cura di Luca Paci, co-director dell’Italiana Cultural Centre Wales. E una serata dedicata al retaggio della poesia dantesca nella lirica nell’interpretazione del tenore Richard Parry, al pianoforte Chris Glynn.
Nell’anno del centenario dalla nascita di Andrea Zanzotto (1921- 2011), Logos Zanzotto vuole ripercorrere la sua opera poetica rivelandone il valore profondo e le suggestioni visive, ma soprattutto restituendo la voce di Zanzotto, il suo logos capace come nessun altro di definire il ‘paesaggio’. Da locus amoenus a spazio visivo sempre più segnato dai pericoli della modernità e dell’inquinamento, è il paesaggio il centro di tutta l’opera poetica di Zanzotto. Logos Zanzotto, dunque, rimarca come l’opera poetica di Zanzotto abbia da sempre cercato di osservare e definire il paesaggio in un modo che non fosse didascalico e che, partendo dalla realtà, fosse in grado di scorgerne i cambiamenti, i rischi, le alterazioni, applicando talvolta uno sguardo deformante sul reale.
Per realizzare Logos Zanzotto ci sono voluti molti anni. Tutto ha avuto inizio da uno studio su Andrea Zanzotto, sulla sua poesia e sulle connessioni tra questa e le immagini. Un ambito di grande interesse quando si avvicina la poesia di Zanzotto. In seguito, questa idea ha preso una forma più ampia e complessa, ovvero quella di un documentario sul grande poeta, attraverso cui capire come il cinema possa rivelare la poesia di Zanzotto.
Il film ha origine da un’idea di Denis Brotto, Giorgio Tinazzi e Giovanni Zanzotto, figlio del poeta, ed è stato reso possibile dal Direzione Dipartimento di studi Linguistici e Letterari dell’Università di Padova, dai direttori Anna Bettoni e Sergio Bozzola, e da Avilab, la società di produzione che ha curato il lavoro, con Federico Massa come produttore. Il montaggio è stato curato da Denis Brotto e da Paolo Cottignola, storico editor dei film di Ermanno Olmi e Carlo Mazzacurati. A sostenere il progetto sono stati in particolare il Dipartimento di studi Linguistici e Letterari dell’Università di Padova, il Comune di Pieve di Soligo, la Banca Prealpi SanBiagio, Ascotrade e, per quanto riguarda lo studio e la ricerca dei materiali d’archivio, la Fondazione Cariparo.