Luca Gemma, il cantautore, si racconta

Esce venerdì 7 ottobre 2022 il nuovo album del cantautore romano ma milanese di adozione Luca Gemma. “Fantastiche visioni esce su tutti gli store digitali per Adesiva Discografica e si compone di 10 tracce, già anticipato dai singoli “Sul precipizio” e “Né santo né killer“. Atmosfere crepuscolari, alternative pop che si nutre di canzone d’autore e influenze internazionali. Benvenuti nel mondo sbilenco e visionario di Luca Gemma che non tarderete a riconoscere e ad accogliere.

Abbiamo parlato con lui dei suoi cinque anni di assenza, del suo rapporto con Adesiva Discografica, futuro e tanto altro. Ecco com’è andata.

– Cinque anni prima di vedere quest’ultimo e nuovo album. Come mai così tanto tempo? 

Potrei dire che “sono andato a letto presto”, con una citazione cinematografica un po’ abusata, ma è ciò che è successo negli ultimi anni. La pandemia e la clausura forzata hanno rallentato tutto, in modo particolare nella musica. E io a quel punto mi sono preso il tempo necessario per fare una cosa che non avevo mai fatto prima, ovvero un disco tutto da solo.

– Qual è stato il contributo di Adesiva Discografica a questa tua nuova fatica? Ci chiarisci il ruolo nebuloso delle etichette oggi? 

Io non credo che il ruolo delle etichette indipendenti sia nebuloso, penso solo che ce ne siano molte di più di un tempo perché sono molti di più i “dischi” che vengono pubblicati e gli “artisti” che chiedono di far uscire le proprie cose. Non puoi avere accesso alle grandi piattaforme di streaming se non attraverso un’etichetta. Come artista in proprio puoi farlo su Bandcamp per esempio, ma non su Spotify. Nel mio caso Adesiva Discografica, che pubblica il disco e lo distribuisce attraverso The Orchard, è l’etichetta di Paolo Iafelice, sound engineer e produttore con cui collaboro da molti anni e che ha lo studio di registrazione dove ha mixato e masterizzato l’album, intervenendo inoltre sulla ritmica di alcune canzoni.

– Com’è avvenuto il tuo incontro musicale con Paolo Iafelice? Condividete qualche influenza musicale? 

L’ho conosciuto quando fu chiamato dal produttore a mixare il primo album dei Rosso Maltese. E ovviamente abbiamo in comune molta musica, altrimenti sarebbe difficile lavorare insieme da così tanto tempo. Paolo è intervenuto a vario titolo su tutti i miei dischi solisti e dei Rosso Maltese. Vanno esclusi solo l’album con Steve Piccolo (Lounge Lizards) e Gak Sato e i due che ho realizzato con Istituto Barlumen.

 – Cosa ti ha lasciato la tua esperienza con i Rosso Maltese? 

 Molta esperienza!

 – Cosa accadrà adesso? 

Ci saranno i concerti dal vivo con la band. “Io mi sto preparando, è questa la novità!”

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