L’uomo, la bestia e la virtù dal 10 marzo al Sala Umberto di Roma

L’uomo, la bestia e la virtù dal 10 marzo al Sala Umberto di Roma

I DUE DELLA CITTÀ DEL SOLE & ALTRA SCENA

PRESENTANO

GIORGIO COLANGELI e PIETRO DE SILVA

NE 

L’UOMO, LA BESTIA E LA VIRTÙ 

DI LUIGI PIRANDELLO

E CON VALENTINA PERRELLA 

CRISTINA TODARO – ALESSANDRO GIOVA – ALEX ANGELINI – GIACOMO COSTA – GIUSEPPE CARVUTTO 

REGIA GIANCARLO NICOLETTI 

EDIZIONE DEL CENTENARIO

1919 – 2019

SCENE Laura De Stasio COSTUMI Giulia Pagliarulo
DISEGNO LUCI Daniele Manenti REALIZZAZIONE SCENE Umberto Pischedda
DIRETTORE DI SCENA Cristian Carcione DATORE LUCI Michele Tului
UFFICIO STAMPA Rocchina Ceglia ORGANIZZAZIONE Laura Cuomo – Cinzia Storari
FOTO Luana Belli GRAFICA Ruggero Pane VIDEO David Melani
DISTRIBUZIONE Stefano Pironti – Chiediscena

“Uno spettacolo semplicemente eccezionale.” La Nouvelle Vague

“Un ufo teatrale…questo allestimento rende giustizia al testo.” Teatro e Critica

“Un grande successo di pubblico, ampiamente meritato.” Gufetto Magazine

“Divertente e convincente, contemporaneo, feroce, cinico.” Unfolding

“Cento anni e non sentirli.” Corriere Spettacolo

Il David di Donatello Giorgio Colangeli veste i panni del “trasparente” professor Paolino nella rilettura registica di Giancarlo Nicoletti di uno dei classici pirandelliani, “L’uomo, la bestia e la virtù”, che proprio nel 2019 ha festeggiato i cento anni dal debutto sulle scene, dove è stato uno dei testi più rappresentati del drammaturgo siciliano. Co-protagonista un altro pluripremiato attore, il vulcanico Pietro De Silva nel ruolo del Capitano Perella; al loro fianco Valentina Perrella, pronta a calarsi nelle vesti della “virtuosa” signora Perella. E ancora Cristina Todaro, Alessandro Giova, Alex Angelini, Giacomo Costa, Giuseppe Carvutto, a completare il validissimo cast di una rilettura fortemente contemporanea e concreta dell’universo pirandelliano, fuori dal “pirandellismo” di maniera, nel tentativo di riportare la poetica dell’autore Premio Nobel a un universo essenziale, umano, comico e tragico al tempo stesso. E nuovamente attuale. 

SINOSSI – Il “trasparente” signor Paolino, professore privato, ha una doppia vita: è l’amante della signora Perella, moglie trascurata di un capitano di mare che torna raramente a casa, ha un’altra donna a Napoli ed evita di avere rapporti fisici con la moglie, usando ogni pretesto. La tresca potrebbe durare a lungo e indisturbata ma, inaspettatamente, la signora Perella rimane incinta del professore. Paolino è costretto dunque ad adoperarsi per gettare la sua amante fra le braccia del marito, studiando tutti i possibili espedienti. Il caso è drammatico, perché il Capitano Perella si fermerà in casa una sola notte e poi resterà lontano almeno altri due mesi. Paolino dovrà allora ingegnarsi per salvare la propria dignità e quella della signora Perella, a qualsiasi costo, per obbligarne il marito ai doveri coniugali e far passare suo figlio per figlio legittimo del Capitano Perella e della moglie. 

NOTE DI REGIA – C’è una terza via per risolvere il sistema Pirandello/Teatro, che non sia la routine del repertorio tradizionale o i rigurgiti della sperimentazione espressiva? Non ci sono dei territori scomodi, meno rassicuranti, inesplorati, fuori dal pregiudizio – od orticaria – che l’idea di “pirandellismo” teatrale ha generato? C’era, sentivo che doveva esserci; ché il buon Pirandello era uomo sovversivo e di scandalo. E quindi da scandalo e sovversione bisognava ripartire. Con la complicità – quasi la connivenza – di un cast di protagonisti virtuoso e coraggioso, siamo approdati a un approccio analitico, scevro dalla contaminazione ed esegesi accademica avvitata a volte in sé, ripartendo da quello-che-realmente-è e non da quello-che-dovrebbe-essere. Senza la paura di sporcarsi le mani col cinismo, la ferocia, la comicità sbordante e la drammaticità cruda di Pirandello. Fra la Magna Grecia siciliana e Bunuel, fra la borghesia novecentesca e Lars Von Trier.
Un approccio contemporaneo, dannatamente concreto. Archiviate la sperimentazione astratto/metaforica e le increspature del teatro di parola, rimangono il sangue, il sesso, il cibo, la merda e l’odore di umanità. Nella volontà di fare, con questo “L’uomo, la bestia e la virtù“, uno spettacolo vivo, spietato, esilarante e maledetto. 

10 – 18 MARZO 2020

SALA UMBERTO

Via della Mercede, 50 Roma

www.salaumberto.com tel.06.6794753 prenotazioni@salaumberto.com

Dal martedì al venerdì ore 21, sabato ore 17 e ore 21, domenica ore 17,

Prezzi da 17 a 28 euro

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