In una danza con grandi ali di seta, le due danzatrici sembrano sospendersi da terra come farfalle tropicali, in una celebrazione di colori, luci e leggerezza. Giocano, si intrecciano e volteggiano creando momentanee sculture in aria.
Loro sono Maria Strova e Martinica Ferrara, madre e figlia, insieme dirigono la Scuola Omphalos e il Teatro del Respiro a Fiano Romano (RM) e il loro nome è associato al particolare utilizzo dei veli nella Danza Orientale. Questa fascinazione verso la poesia dei tessuti sospesi in aria ha portato Maria Strova nel 2007 a creare le Ali di Maria, utilizzate nella coreografia che sul palco di Italia’s Got Talent ha conquistato i quattro sì della giuria, composta da Mara Maionchi, Federica Pellegrini, Frank Matano ed Elio.
La puntata di Italia’s Got Talent, trasmessa in anteprima il 23 Febbraio su Sky e Now Tv, andrà in onda sul digitale terrestre Martedi 1 Marzo alle 21.30 su TV8.
“Non avevo mai visto la danza orientale così” dice Mara, “un’esibizione molto originale”, e in effetti questo nuovo stile abbraccia anche l’influenza della danza classica e della tradizione americana della Modern Dance: “per dedicarsi alla danza orientale dobbiamo studiare ed entrare con rispetto in un’altra cultura, quale è quella medio-orientale, ma siamo dell’idea che un’artista “straniera” rispetto all’arte che pratica possa e debba accogliere la propria identità culturale in quello che fa, per abbracciare onestamente chi è e da dove viene” commentano Maria e Martinica.
L’interesse verso la fusione e la sperimentazione trova spiegazione nel loro percorso. Maria è originaria della Colombia ed è vissuta a lungo tra New York e Los Angeles. Lavora come attrice accanto a personalità come Quentin Tarantino, Ellen Burstyn, Michael Douglas, e una volta in Italia seguirà un’intuizione particolare: usare le tecniche di recitazione nella danza orientale, proponendo un approccio pluridisciplinare che accoglie danza, recitazione e scrittura. Dalla sua indagine artistica sulle connessioni tra la danza, le altre arti e l’identità della donna nascono i suoi volumi “Il linguaggio segreto della danza del ventre”, “Salomé. Il mito, la danza dei sette veli” e “Burka”.
Figlia d’arte, Martinica inizia a danzare accanto alla madre da bambina. L’incontro travolgente con il flamenco la porta a trasferirsi per un periodo a Siviglia. Nel 2019 ha l’onore di portare il flamenco alla Mostra del Cinema di Venezia, grazie al ruolo come protagonista attrice e ballerina nel cortometraggio Red Pulse, prodotto dal Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma in collaborazione con Campari. Martinica dedica alla fusione molti dei suoi progetti artistici e didattici: è l’unica insegnante italiana di Flamenco Arabo con una formazione professionale sia nella danza orientale che nel flamenco.
Le Ali di Maria portano a studiare nella scuola danzatrici da tutta Italia, affascinate dalla libertà, la leggerezza del corpo e il respiro percepite nella danza con questo speciale strumento, ma c’è anche un’emozione particolare che scuote lo spettatore nel guardare madre e figlia allacciarsi alla vita l’una dell’altra e sollevare le ali, come in un’unica grande farfalla: l’immagine viva e ancestrale delle due generazioni che si sostengono a vicenda, continuano a giocare a e dialogare, danzando in coreografie che fanno sognare e prendere il volo all’immaginazione di chi guarda. Ci sembra improvvisamente chiaro perché gli antichi Greci indicassero con la stessa parola la farfalla e l’anima.