Maglietta rossa e diritto di manifestare

Maglietta rossa e diritto di manifestare – Qualche giorno fa è apparso sui alcuni giornali l’invito di indossare una maglietta rossa per esprimere una solidarietà ai migranti economici, che nella realtà tolgono lavoro agli italiani lavorando per stipendi vergognosi, protesta contro le attuali linee adottate quale  giusta difesa atta a fermare un’invasione non autorizzata.

Sulla libertà di esprimere il proprio diritto a manifestare, in modo civile e senza violenza, sono pienamente d’accordo; ma è il contorno che mi rende interdetto.

Vedere personaggi noti come Gad Lerner che si fa fotografare dal terrazzo della sua proprietà ( grazie alla sua scelta sociale di essere dalla parte dei poveri con una cascina che produce Barbera e Nebbiolo e con costoso orologio Rolex al polso. Vedere  Laura Boldrini con entrate da oltre 10mila euro mensili, osservare la foto di Enrico Letta cacciato in malo modo a suo tempo da Renzi, notare la maglietta rossa di Rosy Bindi, che si gode la sua giusta pensione di  migliaia di euro mensili a questi si aggiungono  noti   personaggi che appaiono dal tele tribuno Michele Santoro (Che dicesse quanto guadagna, anche con le sue società l’anno), e così i vari Ruotolo, Lucarelli, Vauro, L’on Cirinnà in posa con il marito con la maglietta rossa firmata Polo, e così via. Ora io mi domando quanti di questi campioni (radical chic) della solidarietà ospitano od aiutano a loro spese questi poveri emigranti. E non ci vengano a raccontare come tempo fa ha fatto un noto parlamentare e burocrate, che sopravvive  con una pensione di oltre 30mila euro mensili,   dicendo che ne dava una buona parte in beneficenza. Alla richiesta di mostrare le ricevute dei versamenti dati in solidarietà minacciò querele. Ora io dico a questi campioni della fraternità in maglietta rossa di accettare a Capalbio (loro esclusivo luogo di ritiro) una  parte dei migranti sbattuti nelle periferie di Roma e Milano. Apriti cielo, quando un prefetto sventolò l’ipotesi fu trasferito. Portiamo alcuni migranti che oggi  bighellonano nella periferia di Roma   al centro ed ai parioli, togliamo alcuni di questi poveretti alla guerra tra poveri nelle borgate. Comunque certi radical chic  non si rendono conto che la gente comune si è rotta è prova ne è il famoso 8 per mille destinato dalla tasse alla Chiesa si è drasticamente ridotto (Il Vaticano cerca di non farlo sapere) ; ma alla fine anche i cattolici osservanti si sono stufati di questo buonismo a senso unico. Sarebbe utile, secondo me, creare una associazione, senza privacy, alla quale tanti artisti, tipo quelli che hanno portato milioni di euro in Svizzera, cantanti con immense proprietà ci facciano conoscere quanto mensilmente ( con ricevuta) regalano ai poveri migranti

Egidio Maria Eleuteri

 

Articolo precedenteSimona Molinari al Teatro Antico di Taormina celebra i 10 anni di carriera con tanti ospiti
Articolo successivoJoe Bastianich con lo spettacolo “Vino Veritas” al BOtanique di Bologna