Mahout, in uscita il singolo ECLA per La Tempesta Dub. L’intervista

È uscito l’8 giugno per La Tempesta Dub (distribuzione Believe) “ECLA”, nuovo singolo dei MAHOUT. Il brano apre un capitolo musicale inedito per la band, nata proprio in quegli angoli della provincia piemontese culla di alcune delle sottoculture musicali più intense della scena italiana indipendente degli ultimi 40 anni.
1. Ciao Mahout! Parlateci di voi.

Ciao Oltre le colonne, grazie di questa occasione. I Mahout sono una band di provincia (Torino), nata con la precisa intenzione di fondere il reggae giamaicano con varie altre influenze che spaziano dal punk al grunge. La band ha avuto negli anni diverse “incarnazioni” e cambi di formazione prima di arrivare a quella attuale, ed ha fatto molta gavetta su palchi italiani ed europei prima di arrivare a quella che sarà la release del nostro primo full length, prodotto da Marco Benz Gentile (Africa Unite, Meg, Architorti), che esce per La Tempesta Dub ed è distribuito da Believe Italia.

2. È da poco uscito il vostro ultimo singolo, Ecla. Vi ricordate ancora com’è nato?

Ecla è nata in sala prove da un semplicissimo riff di chitarra a cui si è aggiunto un  drumbeat e il “tema” vocale che si può sentire nell’intro. Il ritornello è stato invece scritto a quattro mani con il produttore e chitarrista Marco Benz Gentile in fase di pre-produzione del disco.

3. La vostra musica è un mix tra punk e reggae, che sembrano essere le due anime complementari del vostro progetto. Come mettete in equilibrio queste due metà?

Fondamentalmente cercando di fonderle proprio insieme nella scrittura, e non di giustapporle come ad esempio si fa nello ska-punk (strofa ska/ritornello punk).

Del punk ci piace l’attitudine, lo sfogo catartico, la sincerità, la rabbia e le progressioni armoniche che non ti aspetteresti; le melodie “disturbanti”. Del reggae ci piace la vibrazione profonda e spirituale, la danza liberatoria che lo accompagna, le melodie sofferte e la consciousness nelle liriche del roots e della foundation più che certo reggae da spiaggia e da cartolina, e la potenza curativa e liberatoria che ha questa musica dalle radici millenarie. Cerchiamo, con umiltà, di fondere insieme quello che ci piace di queste due culture incredibili.

4. Sappiamo che l’attività live del gruppo vi ha visti su tanti palchi in tutta Europa. Cosa rappresenta per voi il mondo dei live, rispetto a quello “in studio”?

Il live è sicuramente la situazione in cui esce l’aspetto più puro e primitivo di questa band, che è nata in una cantina per suonare dal vivo fondamentalmente. E’ sicuramente il momento in cui è più chiaro a chi guarda e ascolta il perché di questo progetto, che è nato “alla vecchia maniera” per sfogarsi e ballare facendo sfogare e ballare chi viene ai concerti, cercando di farlo con musica sincera.

5. Ci saranno nuove release nelle prossime settimane e mesi?

Ecla è il primo singolo del nostro primo album full-length. Da aspettarsi c’è la release di altri due singoli quest’estate, e del disco a settembre. Sicuramente c’è da aspettarsi ancora un sacco di musica da parte nostra anche dopo che sarà uscito il disco. La nostra priorità è sperimentare e creare musica nuova in primis, quindi le release saranno molte per ancora  lungo tempo si spera.

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