Make Art 2021

Amy d Arte Spazio Milano presenta “Make Art 2021”, personale dell’art director e designer Raimondo Sandri in mostra a Milano il 31 agosto e 01 settembre 2021.

Lo show flash, continuum di “Make Art” 2020, fa da apripista alla grande stagione artistica e di design dell’autunno milanese, con l’introduzione dell’installazione inedita “Teorema personale 2021”, mix media 150×100 cm, serie “Crude 2019”, realizzata con barre di ottone inciso a mano disposte su un letto di graniglia di marmo nero.

Il medium viene esercitato differentemente sul materiale selezionato, l’ottone crudo, grazie all’incisione, di carattere più intimo, che tende a conquistare una nuova spazialità e ad evolversi in senso ambientale e architettonico in spazio relazionale, e alla luce, assunta come fonte fisica, metafisica di illuminazione e archetipo di rivelazione e scoperta.

Raimondo Sandri, autentico homo faber, è un creativo completo.

Da quindici anni si occupa di brand design.

“Make Art”, solo show flash, sarà accompagnato da un testo critico di Jacqueline Ceresoli.

La sua pratica spazia dal disegno alla scultura, a installazioni su larga scala e vede l’utilizzo di materiali che spesso veicolano valori culturali legati al contesto da cui provengono. Le sue opere, caratterizzate da una forte valenza plastica, assumono come punto di partenza elementi del modernismo, rielaborati dall’artista attraverso processi di produzione con forti interazioni fra tradizione ed innovazione, artigianalità e tecnologia, cultura visiva e marketing.

Nella serie “Crude 2019”, in ottone crudo, la materia si mostra in tutta la sua inerme e schietta presenza; il lavoro è incentrato sull’instabilità delle forme nello spazio e sull’accentuazione del disequilibrio nelle strutture architettoniche dovute all’intervento pittorico con spray. Qualità estetica e raffinata ricerca concettuale unita ad un’epurazione di materia superflua mostra l’essenza più <nuda> unendo citazioni e praticità in modo indissolubile.

L’installazione crea una sorta di stanza degli specchi che complici i riflessi dati dallo spray crea uno spazio ulteriore tra pavimento e griglie sospese.

Il materiale riflettente, l’ottone, laminato e lasciato crudo, ricopre le superfici dello spazio e riflette sul destino di mostrare nel tempo l’ineluttabile processo di ossidazione e i segni causati dall’esposizione dell’opera in vari luoghi.

Un processo di sottrazione portato alle sue estreme conseguenze, un’azione volta ad arrivare all’essenziale per metterlo a nudo, a raggiungere uno stadio in cui la materia non è ancora divenuta “cosa”.

Nell’esposizione ogni dato narrativo o indizio figurativo è rimosso dai materiali.

In “Make Art” la stringente economia di mezzi espressivi, l’asciuttezza e l’oggettività dei lavori sono assimilabili a una semplice cernita di materia, mai declinata in oggetti. L’artista con il suo fare contemporaneo si serve di strumenti globali, in un contesto globale: lavori di frattage, abbinati sapientemente al collage, rivestono le pareti della galleria Amy d Arte Spazio che tratta materia da sempre, sollecitano a esprimere nient’altro che la loro qualità intrinseca, suggeriscono una trama, un ordine sospeso che sovrasta e definisce un rapporto proporzionale, un livello di relazione ulteriore tra la figura umana e le qualità volumetriche e architettoniche del luogo in cui si trovano.

Ogni materiale – veicoli comunicativi – contiene un patos esistenzialistico che Sandri libera o incrementa attraverso personali scelte stilistiche, che spesso indagano i processi di trasformazione della materia e si spingono al limite del suo controllo, sempre, comunque, presente. L’artista, nel percorso specifico della pratica, la manifesta e sottolinea con alcuni particolari, lasciati volutamente in una condizione di “non finito” e di sotteso.

E questo tipo di ricerca rende necessaria una ricerca minuziosa, un’analisi attenta su tutte le sfaccettature della materia e del fare arte seguendo il proprio imprinting. Ed è proprio attraverso la scelta legata al potenziale performatico e rimando culturale che si innesca il processo di significanza oggettuale. L’enfasi sul processo è anche legata alle tradizioni artigianali locali e alla dimensione del lavoro implicita nella sua creazione artistica.

“Capire che cos’è l’arte è una preoccupazione (inutile) dell’adulto. Capire come si fa a farla è invece un interesse autentico del bambino. [….]” Bruno Munari

Amy d Arte Spazio

Via Lovanio 6
Brera Design District

20121 Milano

www.amyd.it

info@amyd.it

+3902654872

Press e Comunicazione

Vittorio Schieroni

info.vittorioschieroni@gmail.com

Articolo precedenteGreen Island 2021, Milano Design Week
Articolo successivoLa cantautrice umbra Sara Marini vince la XV edizione del Premio Botteghe d’Autore